Ghione un under promettente
Andrea Anselmi su "Alto Adige"
Lunedì 12 Settembre 2005
Lucchini, il nome del giustiziere biancorosso
Un gol e un assist del bomber del Bolzano stendono un
predestinato Vallagarina
Esordio vincente dei ragazzi di Gazzetta Senza storia il primo
derby regionale al Druso
BOLZANO. Il Bolzano parte col piede giusto. Quello di Lucchini, “giustiziere” di un Vallagarina fin troppo docile.
L’attaccante padovano imprime il suo marchio di fabbrica (e di qualità) sul 2-0 finale con il gol del vantaggio nel primo tempo e l’assist per il raddoppio di Olivari ad inizio ripresa.
Derby senza storia, malgrado il Bolzano abbia giocato (bene) a sprazzi, impiegando una mezz’oretta per far valere la sua supremazia tecnica (ma anche atletica) su un Vallagarina che ha messo piede in serie D timidamente, evidenziando che c’è ancora molto da lavorare (sperando che basti) per permettere alla squadra di reggere l’urto con la nuova categoria, la quale non lascia impunite ingenuità come quelle pagate a caro prezzo in occasione dei due gol del Bolzano.
Per valutare le ambizioni d’alta classifica del Bolzano serviranno insomma test più attendibili e soprattutto più probanti. Ma ciò che si è visto ieri, nel primo assaggio di campionato, induce ad un moderato ottimismo, specie se ci si sofferma sulla facilità con la quale i biancorossi hanno cercato (e due volte trovato) la via della rete.
Un progresso evidente rispetto alla scorsa stagione, nella quale l’attacco era il tallone d’Achille della squadra, con difficoltà ad andare in rete anche contro gli avversari più abbordabili. Quest’anno, invece, la musica sembra cambiata. Ed il derby col Vallagarina è il primo segnale dell’inversione di rotta.
Un cambiamento nel quale Gazzetta ci sta mettendo del suo, con un atteggiamento più spregiudicato. Ieri, l’allenatore mestrino ha schierato sin dall’inizio due punte (Lucchini e Olivari) più il trequartista (Basile), pur non rinunciando a coprirsi adeguatamente le spalle con una centrocampo a tre uomini che appare in grado di sostenere il “triangolo” d’attacco potendo sfruttare i polmoni larghi e la facilità di corsa della “banda- bassotti” Celia, Minici e Bertotto. E poi Gazzetta, quest’anno, ha più scelta. Ieri ha optato per la rapidità del tandem Olivari-Lucchini, domani (anzi dopodomani, a Rivignano) potrebbe scegliere la maggiore fisicità di Masè o Cosa.
Altro aspetto positivo: per vincere il Bolzano non ha dovuto dannarsi l’anima, ma ciononostante ha sempre tenuto in pugno la gara, non rischiando praticamente nulla (complice invero l’inconsistenza del Vallagarina che non ha mai impensierito la coppia di difesa Valenti-Franzoso, sostituti degli indisponibili Salviato e Toccoli) e sfiorando più volte il terzo gol.
Il Bolzano ha preso in mano le redini dell’incontro sin dall’avvio. Dopo sessanta secondi Celia chiama Fontana all’intervento di pugni, poi Valenti (8’) non trova la deviazione vincente su angolo dello stesso Celia. Ci provano quindi dalla distanza Olivari e Minici. Il Vallagarina lascia fare, ma il Bolzano non affanda i colpi, compiacendosi di poter giocare sul velluto. Al 31’, però, arriva il vantaggio: calcio d’angolo pasticciato dagli ospiti, i biancorossi ripartono in contropiede, con Basile che innesca il sinistro di Lucchini per l’1-0. La reazione del Vallagarina è una punizione fuori misura di Pachera. Poca cosa. Ed allora prima del riposo ci prova ancora Lucchini, ma Fontana smanaccia in angolo.
Si apre la ripresa e si chiude la partita. Al 2’ Lucchini mette il “turbo” sulla destra saltando in velocità Benini e Scottini prima di far partire un preciso traversone che, nell’area piccola, premia l’inserimento di Olivari. È il 2-0 e il Vallagarina getta definitivamente la spugna, tanto che il Bolzano potrebbe arrotondare il risultato tre volte con Lucchini e due volte con Masè. Ma per la «prima» basta e avanza. E se Gazzetta non è comunque soddisfatto, è un buon segno per il futuro del Bolzano.
LO SPOGLIATOIO
Murano agrodolce: «Dobbiamo essere affamati di vittorie»
BOLZANO. A fine partita ti aspetti un Murano raggiante ed un Gazzetta soddisfatto. Ed invece in casa Bolzano prevale lo spirito critico. Ma costruttivo. Per presidente ed allenatore la squadra ci ha impiegato troppo ad imporsi su un Vallagarina docile ed abbordabile sin dall’avvio. Buon segno, comunque, se si pensa di poter chiedere di più ad un Bolzano che ha vinto facile e senza rischiare.
Murano non si bea del risultato. «È importante aver iniziato con una vittoria - spiega il numero 1 biancorosso - ma siccome sono convinto di aver costruito una squadra per vincere il campionato pretendo una mentalità sempre vincente da parte della mia squadra. Invece nella prima mezz’ora di gara abbiamo giocato sulle uova, compiacendoci della nostra supremazia nel possesso palla. Così non va, perché il nostro atteggiamento deve sempre essere quello della squadra che ha “fame” di vittoria. Martedì, alla ripresa degli allenamenti, lo ricorderò alla squadra».
Dopo il bastone, la carota. «I giovani mi sono piaciuti - prosegue Murano -. Ed in particolare Minici, che per caratteristiche fisiche e movenze mi ricorda Pizarro».
E dell’attacco, vogliamo parlarne? «Beh - riconosce Murano - Lucchini e Olivari hanno reso una spanna sopra tutti. E Masè e Cosa, quando sono entrati, hanno confermato di essere anche loro dei titolari. Quest’anno - se la ride Murano - il mister non potrà più lamentarsi».
Ed invece il mister si lamenta. Ma sulla prestazione della squadra. «Abbiamo vinto grazie alle giocate dei singoli, e non per merito del collettivo. A Trento, in Coppa, avevo visto una maggiore determinazione e più intensità di gioco. Stavolta, invece, abbiamo impiegato troppo a carburare. Evidentemente qualche mio giocatore non mi conosce ancora bene. A fine primo tempo ho cercato di... spiegarmi con più chiarezza. Nella ripresa ci siamo effettivamente comportati meglio. Olivari e Lucchini? Grandi, ma anche Masè mi è piaciuto. Basile? È a corto di condizione, l’ho lasciato in campo sino alla fine perché facesse fiato».
Se in casa Bolzano non sono pienamente soddisfatti, figurarsi sul fronte opposto. «Discreta la nostra prima mezz’ora - commenta mister Melone del Vallagarina - ma subito dopo abbiamo regalato ingenuamente il primo gol al Bolzano. Fossimo arrivati all’intervallo sullo 0-0, magari finiva diversamente».
Il ds Giuliano Calzà non se la sente di creare prematuri allarmismi. «Sapevamo di poter pagare lo scotto del debutto contro una squadra solida e attrezzata come il Bolzano. E poi le nostre due assenze (Ischia e Cont, ndr) erano più pesanti di quelle del Bolzano che ha una rosa decisamente più ampia». (ans)
Le Pagelle
Cima sv - Spettatore non pagante.
Ghione 6 - Presidia la sua zona diligentemente.
Valenti 6 - Si fa valere di testa. A volte troppo irruente.
Franzoso 6,5 - È in forma, e si vede. Con Gazzetta è cresciuto in personalità.
Armah 5,5 - Non combina disastri. Ma a volte accusa qualche amnesia.
Celia 6,5 -Motorino sempre acceso. Si propone con profitto sulla fascia destra,
scodellando buoni cross.
Minici 6,5 - Piccoli Pizarro crescono. Diciottenne con geometrie e temperamento.
Bertotto 6 - Buon primo tempo, cala nella ripresa. Dal 31’st Prossliner sv
Basile 6 - A corto di condizione. Assist per il gol di Lucchini e guizzi fra tante pause.
Olivari 7 - Ispirato. Gran movimento, buone giocate e il gol del raddoppio. Dal 26’st Cosa 6
Lucchini 7,5 - Segna il primo gol, costruisce il raddoppio, sfiora il bis personale. Sempre
pericoloso. Dal 26’st Masè 6, che va vicino al gol
Sergio Trabalza su "L' Adige" Lunedì 12 Settembre 2005
Il Bolzano fa suo il primo derby
Il Vallagarina non riesce a pungere Lucchini e Olivari firmano il match
BOLZANO - Recita il noto proverbio che chi ben incomincia è a metà dell´opera. Anche se, per il Bolzano, che ieri allo stadio Druso ha battuto il Vallagarina per 2 a 0, si profila un lungo e difficile cammino in Coppa Italia e campionato. Percorso che, se compiuto attentamente e bene dai bolzanini, potrebbe portare alla conquista di un posto in cima alla classifica del girone D. Posto al sole che, per via dei tre punti guadagnati con la vittoria casalinga sui lagarini, è già stato ottenuto ieri, nella prima giornata del torneo. Il Bolzano, infatti, in ordine alfabetico è al primo posto nella classifica del campionato, davanti a Chioggia, Itala San Marco, Montecchio, Rovigo, Sacilese, Sambonifacese e Tamai, tutte a tre punti. Il difficile, comunque, viene ora: perché chi vuole avere successo nel calcio e pone mano all´aratro, non dovrà più voltarsi indietro.
Così, i ragazzi di mister Ennio Gazzetta e del presidente Franco Murano, una volta tracciato il solco, dovranno andare avanti ed arare tutto il campo. Buon viaggio Bolzano, quindi. Ma, buon viaggio verso la salvezza, anche ai ragazzi del tecnico Marco Melone e della presidente Ida Micheletti, che, pur se non hanno iniziato bene il campionato, così come consigliano i proverbi e le antiche scritture, hanno ancora a disposizione 37 giornate, per recuperare la rotta giusta. Fatti gli auguri di inizio stagione, andiamo alla partita. Comunque, il primo derby stagionale regionale, non ha particolarmente brillato per combattività e bel calcio. Le due compagini infatti, forse memori che il campionato è ancora lungo, che mercoledì si dovrà giocare la seconda di campionato, il Bolzano a Rivignano, il Vallagarina in casa con la Sacilese, e che poi domenica ci si dovrà confrontare per la terza volta, i bolzanini al Druso con il Cassola, e i lagarini ancora in casa con il Rivignano, hanno corso al trotto e non al galoppo. Quindi, i bolzanini, sono appunto partiti molto calmi e tranquilli. Stessa cosa per gli uomini di Melone, che al debutto in serie D, hanno perso sì, ma non sono stati umiliati.
La cronaca vede un Bolzano subito avanti, perché già al 1´, Fontana deve deviare di pugno un tiro di Celia. Il Vallagarina, disposto molto bene in campo da Melone, lascia un po´ troppi spazi agli avversari, tanto che, per volume di gioco, appare un gradino sotto al Bolzano. Al 10´, Valenti riceve un cross su angolo di Celia, ma, calcia in diagonale. Stessa sorte per Olivari, che al 13´ si fa largo, ma calcia alto. E poi, anche Minici al 19´, manda alto sopra la traversa. Come del resto il lagarino Dacroce, che al 29´, spara alle stelle. Ma che dire di Bertotto, che ricevuta palla al 31´ da Olivari, calcia sul portiere Fontana? Batti, ribatti, calcia e sbaglia, il gol bolzanino arriva al 32´, quando Basile imbecca in area Lucchini, che in girata, beffa Fontana.
Nel secondo tempo, il Bolzano forza i tempi, e Lucchini al 2´, offre un traversone ad Olivari, che di piatto, a pochi metri da Fontana, insacca. Sul 2 a 0, ancora show di Lucchini al 14´, 17´ e 21´, che però non riesce a battere Fontana. Nel finale, entrano Cosa e Masè, al posto di Olivari e Lucchini. Ma anche Masè, prima si fa parare un tiro al 42´, e poi sbaglia mira al 43´, mandando a lato. Il Vallagarina però, non ci sta ad uscire con troppi gol sulla schiena, argina come può lo strapotere degli altoatesini. Sul finire, al 47´, i lagarini potrebbero accorciare le distanze con Remondini: ma prima il pallone va a sbattere sul sette della porta difesa da Cima e poi, l´arbitro Lunardon, gli fischia anche un fuori gioco. Comunque, basta ed avanza, pago il Bolzano, pago il Vallagarina, la partita finisce senza altri sussulti.
Andrea Anselmi su "Alto Adige" - Martedì 13 Settembre 2005
Gazzetta: «Buona solo la vittoria, la squadra non m’è piaciuta» Bolzano, si può dare di più
E domani nuovo turno di campionato: i biancorossi a Rivignano
BOLZANO. Si può dare di più, dice Gazzetta. E chi meglio di lui può saperlo. Ma se di fronte abbiamo un Bolzano che vince facile all’esordio, le parole del mister suonano come un attestato di stima e di fiducia nelle possibilità della squadra, che domani cerca il bis a Rivignano.
Perché così critico con la squadra, mister Gazzetta?
«Perché è la mia squadra e so cosa pretendere. Contro il Vallagarina sono stati più gli aspetti negativi di quelli positivi».
Però alla fine è uscita una vittoria ineccepibile dopo una partita nella quale non avete mai rischiato nulla.
«Il risultato, difatti, me lo tengo stretto. Era importante partire col piede giusto. Ma prima di entrare in partita con la giusta cattiveria, ci abbiamo impiegato più di mezz’ora. Così non va bene, perché chi ha fame di vittorie la partita l’“azzanna” già nei primi minuti. Sul piano del gioco e della personalità abbiamo fatto un passo indietro rispetto alla vittoriosa gara di ritorno di Coppa Italia contro il Trentino. In quell’occasione mi ero complimentato con i ragazzi. Domenica, invece, ho fatto tremare i muri degli spogliatoi nell’intervallo. E se mi devo arrabbiare alla prima giornata di campionato...».
Però, una volta carburato, questo Bolzano ha messo in mostra organizzazione di gioco e facilità di andare a rete...
«Ma questi sono aspetti tecnici sui quali avevo pochi dubbi, giacché in estate abbiamo lavorato in maniera proficua, trovando un’armonia di squadra ed i giusti equilibri tattici sia col tradizionale “4-4-2” che con il nuovo modulo a 3 punte, due di ruolo più il trequartista. Ma il calcio prima ancora che numeri e moduli è agonismo e determinazione. È un gioco semplice: devi arrivare per primo sulla palla e poi ripartire a tutta velocità. Chi non lo fa, rischia seriamente di perdere. Avete visto l’Inter? Il Palermo è certamente inferiore ai nerazzurri, ma sabato sulla palla ci arrivava per prima la squadra di Del Neri. E non è solo una questione di condizione atletica, ma anche - se non soprattutto - di determinazione, rabbia, voglia di far bene. È questo che voglio dalla mia squadra. Sempre».
Per vincere servono anche i gol. E quest’anno il problema della sterilità offensiva non dovrebbe riproporsi.
«Contro il Vallagarina abbiamo vinto più per prodezze dei singoli che per meriti del collettivo. Lucchini è stato strepitoso, anche Olivari ha fatto benissimo. E quando è entrato mi è piaciuto da matti anche Masè. In attacco ho abbondanza di scelte e di alternative». E Basile?
«È ancora a corto di condizione. E io lo sapevo. Ma non è stato solo Basile a rendere al di sotto delle sue possibilità». La trasferta a Rivignano?
«Partita difficile contro una squadra che avrà voglia di riscatto dopo i tre “ceffoni” presi a Rovigo. Servirà la massima determinazione. Stavolta sin dall’inizio».