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F.C. BOLZANO BOZEN 1996   
CAMPIONATO SERIE D 2005/06 - Girone D  
 
18a
GIORNATA
Domenica 18.10.05 
ROVIGO : BOLZANO  2
- 1 
 

RASSEGNA STAMPA


Rovigo : Bolzano  2 - 1
Babbo Natale (in nero...) arriva  con una settimana di anticipo e regala la vittoria al Rovigo!

Un Bolzano in 10 per l' assurda espulsione di Ghione  all' inizio della ripresa (doppia ammonizione), quando il risultato era ancora fermo sullo 0-0, soccombe in modo rocambolesco, negli ultimi minuti, ad un Rovigo che ha fatto ben poco per meritare la vittoria.
Da Rovigo ci raccontano una partita condizionata pesantemente dal direttore di gara.
"Hanno visto tutti quello che è successo...o meglio...che non è successo, in occasione delle due ammonizioni a mio carico - ci racconta Matteo - nella prima, un evdente "stop di pancia" a braccia aperte su un  pallone spiovente e, nella seconda, un normalissimo contrasto spalla contro spalla, con l' avversario che mi sbatte contro e finisce a terra, ...è incredibile, davvero! Sono rimasto allibito quando ho visto il rosso...! E dire che da "centrale" stavo disputando un' ottima gara, forse ancora migliore di quella che a Chioggia avevo giocato nello stesso ruolo. Non sono mai stato un "mangia arbitri", ma francamente non mi pare di aver visto la stessa risolutezza  nei confronti degli avversari..."       (M.G.O.W)


Murano del Bolzano è inviperito:
«Partita decisa dalla terna arbitrale. Guazzo ha fatto gol con la mano. Sbagliata l'epulsione di Ghione perchè la prima ammonizione non c'era. Perchè tutte le squadre che vengono a Rovigo finiscono in dieci? Se il Rovigo è questo non mi preoccupano i 10 punti di svantaggio».
"Il Gazzettino" lunedì 19 Dicembre 2005




Lunedì 19 Dicembre 2005

Il Bolzano in dieci cede ai campioni d’inverno  
A Rovigo fatale l’espulsione di Ghione: contro la capolista lo scontro diventa impari    
Il «big match» conferma il predominio dei veneti padroni di casa e, adesso, anche del campionato

BOLZANO. Il Bolzano esce sconfitto dallo stadio Gabrielli di Rovigo nel big match della diciottesima giornata del campionato di serie D, girone D. La squadra di Gazzetta non è riuscita a frenare la corsa della capolista che conquistando il sesto successo consecutivo si laurea campione d’inverno con un turno di anticipo. Il Rovigo vince per 2-1, risultato legittimo per quello che si è visto sul campo, soprattutto nel secondo tempo, ma ad incidere pesantemente sull’andamento della gara è stata l’espulsione di Ghione che ha lasciato per quasi tutto il secondo tempo il Bolzano in inferiorità numerica. Al “Gabrielli” si è vista una sfida dai due volti, nel primo tempo le due compagini si sono equivalse, scese in campo guardinghe hanno badato a non prestare il fianco alle incursioni avversarie.
Nella ripresa, invece, la gara è salita di tono, ed alla fine ha avuto ragione la maggior determinazione del Rovigo. Il Bolzano invece ha patito le numerose assenze e alla fine nelle gambe di Cosa e compagni si è anche fatta sentire la stanchezza per la partita giocata e vinta contro il Trentino nel recupero di mercoledì scorso.
La cronaca della prima frazione di gara è avara di emozioni. Le due squadre si temono e pensano più a coprirsi che ad offendere. La difesa del Bolzano presidia bene gli spazi sbarrando spesso la strada ai tentativi rodigini di sfondare sulle corsie esterne. Al 16’ è Lucchini a tentare la prima conclusione in porta per gli ospiti. Il suo diagonale dal limite dell’area però è impreciso e finisce fuori bersaglio. Rovigo e Bolzano non si pungono, la partita è ingessata da un tatticismo che a tratti sembra addormentare il gioco.
Mister Gazzetta poco prima della mezz’ora deve effettuare la prima sostituzione mandando in campo Milici al posto dell’acciaccato Guidoni. Al 32’ l’azione pi pericolosa del Rovigo nel primo tempo, sugli sviluppi di un calcio di punizione si accende una mischia nell’area del Bolzano, Dal Degan prova la conclusione ma la difesa respinge. Il primo tempo finisce a reti inviolate.
Nella ripresa il confronto sale di tono, dopo tre minuti Piccoli s’incunea nell’area del Bolzano e lascia partire un cross basso che Furlanetto prima e Sebastiani poi non riescono a deviare verso la porta dei biancorossi. Al 12’ la svolta del match, Furlanetto è lanciato verso l’area del Bolzano, Ghione gli sbarra la strada commettendo fallo. Per lui scatta il secondo cartellino giallo e la conseguente espulsione. In 10 contro 11 il Bolzano va in sofferenza, il Rovigo si fa più intraprendente e mette costantemente in difficoltà la retroguardia ospite. Al 13’ Sebastiani di testa mette fuori di poco. Il gol del Rovigo arriva al 17’. Margherita pennella una punizione sulla quale Shakpoke si avvita deviando il pallone alle spalle di Cima. Il Bolzano reagisce immediatamente. Al 18’ Cosa conquista una punizione da posizione centrale a circa 20 metri dalla porta rodigina, lo stesso Cosa indovina il sinistro vincente spedendo il pallone dove Cicioni non può arrivare, è il gol del pareggio. Il Rovigo ricomincia da capo e prova a schiacciare il Bolzano nella sua trequarti. Al 28’ un’ottima combinazione Guazzo-Furlanetto libera Sebastiani a centro area, il suo destro però si allarga troppo e finisce fuori. Al 37’ una punizione calciata da Furlanetto viene respinta sulla linea della porta bolzanina da Valenti.
L’episodio decisivo al 42’, Furlanetto finisce a terra al limite dell’area, chiede il rigore ma l’arbitro concede la punizione da posizione decentrata. Margherita pennella un altro sinistro che Guazzo devia di testa, deviazione poi corretta in porta da un tocco di Sebastiani. Nuovamente in svantaggio il Bolzano non ha più le forze per reagire. Il Rovigo conquista l’intera posta in palio ed in classifica vola a quota 41. Il Bolzano resta in quarta posizione 10 punti più sotto.


Le interviste

Murano furioso per l’arbitraggio
«Quel cartellino rosso era assurdo. Irregolare il secondo gol» Musi lunghi negli spogliatoi

BOLZANO. «Una direzione di gara a senso unico, ci sentiamo penalizzati». Il presidente del Bolzano, Franco Murano va giù duro nei confronti dell’arbitro, e al termine del match snocciola gli episodi che secondo lui hanno deciso la gara determinando così un risultato negativo nei confronti della sua squadra.
«L’espulsione di Ghione - ha affermato il presidente Murano - è stata assurda. Anche il gol della vittoria era irregolare, Guazzo, infatti, al momento di deviare il pallone l’ha toccato con la mano. Io ero in linea con l’azione ed ho visto benissimo». Secondo il numero uno della società biancorossa «è strano, quasi tutte le squadre che giocano in casa del Rovigo finiscono in inferiorità numerica».
Infine una stoccata al gioco della capolista: «Se il Rovigo è quello visto oggi allora non mi preoccupano i 10 punti di distacco. Nonostante avessimo una formazione rimaneggiata abbiamo tenuto loro testa». «Troppe assenze, abbiamo fatto quello che abbiamo potuto. Eravamo penalizzati fin dalla partenza».
Sintetico il commento di Gazzetta all’uscita dagli spogliatoi di Rovigo. «Sono stato costretto - precisa il mister del Bolzano - a rivedere l’intero assetto della difesa, ho dovuto rinunciare a troppi uomini importanti, vantaggi che non si possono concedere ad una squadra forte come il Rovigo. Lo stesso Lucchini ha giocato in condizioni d’emergenza».
Gazzetta non rimprovera niente ai suoi ragazzi. «Fin che hanno potuto hanno tenuto bene il campo, poi si è fatto sentire anche lo sforzo della sfida con il Trentino. Nel primo tempo abbiamo concesso poco al Rovigo, eravamo corti e ben messi in campo, poi siamo calati».
Anche il tecnico rimprovera qualcosa al direttore di gara. «Il fallo che gli è costata l’espulsione non mi sembrava così grave da meritare un secondo cartellino giallo. Comunque il Rovigo è un’ottima squadra, noi forse abbiamo una qualità inferiore ma vivendo giornata per giornata non tutto è perduto».
Sull’episodio clou della partita torna anche Ghione: «Espulsione ingiusta. La prima ammonizione l’ho subita per un mio tocco di mano che non c’è stato. La seconda per un fallo dubbio ma comunque non da cartellino giallo, il contatto con Furlanetto era stato di spalla. Peccato perchè a Rovigo potevamo fare risultato».
Cosa non riesce ad essere felice per il gol realizzato su punizione: «Il pari ci poteva stare, purtroppo non siamo riusciti a frenare il Rovigo. Il mio gol è frutto di tanto allenamento durante la settimana».
Sul fronte opposto, quello rodigino, piena soddisfazione di mister Parlato: «Partita difficile. Oggi il Bolzano è stato forte, ma il Rovigo lo è stato di più. Potevamo chiudere la partita prima dei minuti finali, ma alla fine l’importante è stato conquistare la sesta vittoria di fila. Abbiamo allungato la striscia posistiva ma sopratutto abbiamo incrementato il vantaggio in classifica».

Le Pagelle

Cima 6: Qualche lieve colpa sul secondo gol quando avrebbe potuto uscire a respingere la punizione poi deviata da Guazzo.
Bertotto 5,5: Discreto primo tempo, è calato alla distanza. Poco propositivo sulla fascia ha badato soprattutto a contenere gli affondi di Piccoli e Paselli.
Armah 6,5: Nel primo tempo copre egregiamente la corsia di destra sbarrando spesso il passo alle incursioni rodigine. Nel finale cala anche il suo rendimento
Ghione 5: Sul suo giudizio pesa come un macigno l’espulsione. Le colpe non sono tutte sue ma l’aver lasciato i compagni in inferiorità numerica ha determinato l’esito dell’incontro.
Celia 6: Molto attento nel primo tempo concede pochi spazi agli attaccanti avversari. Nel finale di partita anche lui va in riserva.
Valenti 6: Gara di sostanza, senza troppi fronzoli. Alla fine però come tutta la difesa non regge l’urto delle offensive rodigine.
Olivari 6,5: Gioca sulla fascia e per vie centrali. Tenta a più riprese di scardinare l’attenta difesa dei padroni di casa, avrebbe bisogno di maggior sostegno dai compagni di squadra.
Ghidoni Sv, dal 28’ Minniti 5,5: il suo apporto alla causa non è decisivo.
Lucchini 5: Non in perfette condizioni fisiche si libera al tiro solo in una circostanza senza riuscire ad inquadrare lo specchio della porta del Rovigo.
Basile 5,5: Tanto movimento (nel primo tempo), ma poca lucidità nell’alimentare la manovra offensiva.
Cosa 6,5: Il più pericoloso del Bolzano. Pregevole la sua punizione che regala l’effimero pareggio. Ci prova anche in altre circostanze, ma sempre da fermo.


   

Rovigo
2
bolzano
1

RETI: 18´s.t. Shakpoke (R); 19´s.t. Cosa (B); 42´s.t. Sebastiani (R).

ROVIGO (4-3-2-1): Cicioni 6, Salvatori 6,5 Rossi 6,5 Osanni 7 (27´ s.t. Guazzo 7), Shakpoke 7, Dal Degan 6, Paselli 6, (27´ s.t. Bortolato 6), Margherita 6, Sebastiani 6,5 Furlanetto 7, Piccoli 6 (44´ s.t. La Regina s.v.) A disp. Brunello, Cervellin, Da Riz, Zambello. All. Parlato.

BOLZANO (4-4-2): Cima 6, Bertotto 5,5 Armah 6, Ghione 5,5 Celia 6, Valenti 6, Olivari 6,5 Ghidoni 5,5 (28´ s.t. Minici s.v, (45´s.t. Scaratti s.v.) Lucchini 6 (34´ s.t. Sacco s.v.), Basile 6, Cosa 7. A disp. Psenner, Salviato, Perri. All. Gazzetta.

ARBITRO: Donati di Ravenna.
NOTE: Espulso 12´ s.t. Ghione (B) per somma di ammonizioni.


Il Bolzano cade sul più bello. La capolista Rovigo passa a tre minuti dalla fine.
L´espulsione di Ghione spiana la strada ai veneti

ROVIGO – Cade il Bolzano a tre minuti dal termine sul terreno di gioco del Rovigo, che conquista la sua sesta vittoria consecutiva e si laurea con una giornata di anticipo campione d´inverno.
Il risultato lascia l´amaro in bocca, specie per come è maturato, ma è una vittoria giusta quella conquistata dalla truppa di Parlato, se non altro per la seconda parte di gara che ha disputato. Il pallino del gioco all´inizio, grazie ad un centrocampo propositivo, lo ha tenuto la formazione di casa, più a suo agio sul campo amico con il Bolzano che, dal canto suo, si limitava a verificare la disposizione tattica dei locali, per capire come procedere nel corso della contesa. Bolzano che si è subito ripreso in considerazione dell´avvio più sollecito del Rovigo, leader del raggruppamento, si è sciolto ed è riuscito a procedere in maniera più regolare, dimostrando di essere ben saldo nel contesto tattico della partita. Rovigo che, capita l´antifona, da quel momento, ha subito cercato di prendere il sopravvento, rendendo la pariglia nel cerchio di centrocampo al suo avversario. L´incontro si è riequilibrato, con le due squadre che si sono date battaglia, cercando di superarsi, per alimentare i singoli obbiettivi di campionato e che hanno creato delle occasioni da rete.
Nella ripresa al 12´ l´espulsione di Ghione ha facilitato la condotta di gara del Rovigo che ha subito trovato il vantaggio. Immediata la reazione del Bolzano che ha impattato dopo due minuti. Da quel momento iniziativa nella mani dei locali che, alla fine hanno trovato la rete della vittoria, al 42´ con la deviazione di ginocchio di Sebastiani. Questo in sintesi il connotato tattico di un incontro che nella ripresa si è ancora di più velocizzato, per merito di un Rovigo che ha cercato il successo a tutti i costi. Il Bolzano, fin dai primi minuti, dimostra di tenere bene il campo, pronto e sollecito a ripartire con i suoi incursori, con il Rovigo, che fa la partita e la truppa ospite che gli risponde colpo su colpo. Rovigo che alza il baricentro del gioco, per comprimere nella metà campo la truppa ospite, che in trasferta, come recitano in risultati ottenuti finora, si è sempre ben disimpegnata. Primo sussulto di un certo tenore si registra al 18´ con la conclusione di Lucchini che è da dimenticare. Pian piano la partita si anima ed al 32´ la conclusione di Dal Degan è deviata in angolo da un difensore. Al 37´ Rovigo pericoloso, ora che si è sciolto, e procede con maggiore efficacia. Trangolo Rossi – Furlanetto – Sebastiani, tra i migliori, e la conclusione di quest´ultimo sfila sul fondo.
Nella ripresa al 3´ Sebastiani si fa ipnotizzare dal portiere che devia la sua conclusione. Al 12´ lo scatenato Furlanetto è atterrato da Ghione che viene espulso. Due minuti dopo Furlanetto pennella per la testa di Sebastiani che non inquadra la porta di un niente. A 18´ il Rovigo che ora preme con insistenza trova la rete del vantaggio: punizione di Furlanetto, testa dell´ex giallorosso, Shakpoke e gol dell´1-0. Il Bolzano non demorde ed impatta subito dopo, nel giro di una manciata di minuti, con la punizione a girare di Cosa. Ora l´offensiva della formazione di Parlato è massiccia, ed al 42´ il Rovigo trova la rete del meritato vantaggio: cross di Margarita per Guazzo, la deviazione sarebbe vincente ma diventa ancora più mortifera grazie al ginocchio di Sebastiani. Il Rovigo prende il largo e sfiora la terza rete al 45´ ancora con Sebastiani che, da due passi, non coglie lo specchio. Bolzano che dopo questa battuta di arresto scivola a meno dieci dal Rovigo, che merita vantaggio e primato.


Le Pagelle

CIMA 6: Conferisce sicurezza e trasmette sicurezza ai compagni.
BERTOTTO 5,5: Laterale di destra della linea difensiva, sbaglia troppo.
ARMAH 6: Sufficiente, sbaglia poco, molto poco, anche perché lo aiuta il carattere. Tra i compagni di reparto, tra l´altro, l´intesa sembra buona.
GHIONE 5,5: In difficoltà, viene espulso.
CELIA 6: Ordinato e nulla di più.
VALENTI 6: Potrebbe sveltire il ritmo, ma non ci riesce.
OLIVARI 6:Giocatore di combattimento.
GHIDONI 5,5: Sbaglia troppo in fase di appoggio.
Dal 8´ st Minici sv. Dal 45´ st Scaratti sv
LUCCHINI 6: Imbavagliato anche se cerca di darsi daffare. Sua l´occasione nel primo tempo del Bolzano.
Dal 4´ st Sacco sv.
BASILE 6: In campo come seconda punta fa molto movimento.
COSA 7: Molto attivo sigla il pari: è il migliore dei suoi.


A Rovigo una sconfitta difficile da assorbire Mister Ennio Gazzetta:
«Doveva finire in parità. Decisioni arbitrali discutibili»

di Andrea Anselmimartedì 20.12.05

«Quella di Rovigo è una sconfitta che arriva dall’alto. Noi poveri mortali del calcio dobbiamo sempre rimetterci alle decisioni supreme dell’arbitro. E così, dopo S.Vito, ci ritroviamo un’altra volta a masticare amaro per i torti subiti». È un Gazzetta senza peli sulla lingua.
Un po’ troppo duro, mister?

«È da un mese a questa parte che subiamo torti di ogni genere. Fra rigori inesistenti ed espulsioni ingiustificate, abbiamo lasciato per strada un bel po’ di punti. La sconfitta di Rovigo è stata la fotocopia di quella rimediata ingiustamente sul campo della Sanvitese, contro la quale avremmo meritato di vincere. E se sommiamo i tre punti di San Vito al pareggio che stavamo legittimamente conquistando sul campo del Rovigo, fanno quattro punti in meno nei due big match contro le prime in classifica».
La prestazione della squadra, a Rovigo?
«Tagliamo subito la testa al toro: ai ragazzi posso solo fare i complimenti. Ci siamo presentati sul campo della squadra prima in classifica senza la coppia centrale di difesa (Franzoso-Salviato, ndr) e con mille altri problemi. Valenti ha anticipato il rientro in campo per esigenze di squadra. Ha fatto una buona partita, ma - naturalmente - non poteva essere al meglio. Dopo venti minuti, inoltre, si è fatto male Ghidoni, mentre Lucchini ha tenuto duro pur essendo dolorante. In pratica il nostrro miglior attaccante ha giocato al 40% delle sue possibilità. Ma nonostante questo stato di emergenza abbiamo giocato alla pari di un Rovigo che scoppiava di salute e che ha un organico di qualità superiore a questa categoria. E nel primo tempo non abbiamo concesso neanche un tiro in porta ai nostri avversari».
La partita si è difatti decisa nella ripresa.
«Per essere più precisi la partita è stata decisa dalle valutazioni perlomeno discutibili dell’arbitro. L’espulsione di Ghione, al 12’ del secondo tempo, era immotivata, giacché non c’erano gli estremi per ammonire due volte Ghione. Sul primo “giallo” il fallo di mano non esisteva: Ghione ha stoppato la palla di petto. Discutibile anche la seconda ammonizione, visto che il nostro difensore ha contrastato l’avversario con la spalla, quindi in maniera regolare. In superiorità numerica il Rovigo ha naturalmente aumentato la sua pressione, trovando il gol del vantaggio nel primo tiro in porta della sua partita. La nostra reazione ci ha portati all’immediato pareggio, che sarebbe stato il risultato finale se l’arbitro non avesse sorvolato su una punizione a nostro favore nell’azione che ha portato il Rovigo al secondo gol. E a completare il quadro ci si è messa anche la mano di Guazzo a spingere la palla verso la porta. Evidentemente la mano di Dio non ce l’ha solo Maradona. Sono dispiaciuto per la squadra, alla quale non posso rimproverare nulla. L’organico è ridotto ai minimi termini. Dobbiamo stringere i denti con la Sacilese, poi durante la pausa cercheremo di recuperare i tanti, troppi infortunati».

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