Sabato 04 Marzo Matteo Ghione, un gol e una traversa con la Juniores
complice il turno di squalifica che lo costringera' ad osservare i suoi compagni dalla tribuna nell' incontro casalingo di domenica contro il Cordignano, Ghione è sceso in campo quest' oggi con la formazione Juniores del Bolzano, pareggiando per 2 a 2 contro il Vallagarina in un incontro "spigolosissimo". Sempre a causa del "travagliato" rapporto con il Giudice Sportivo, Matteo ha disputato negli ultimi tempi altri 6 incontri con i giovani biancorossi allenati da Mr. Lo Russo. Il bilancio di queste partecipazioni, in cui è sempre stato impiegato al centro della difesa è più che positivo: lo "score" è di 5 vittorie e 1 pareggio; solamente due i gol subiti, di cui uno su rigore. (M.G.O.W.)
Continua il momento "no" del Bolzano che, privo degli squalificati Ghione e Lucchini e degli infortunati Ottofaro, Armah e Valenti, riesce nell' impresa di farsi raggiungere dal Cordignano all' ultimo minuto di una partita brutta disputata su un terreno di gioco pessimo. Per il Bolzano in rete Cosa (al rientro dalla squalifica) alla fine del primo tempo. In testa alla classifica si materializza il sorpasso del Tamai (vittoria esterna per 2 a 0 sul Vallagarina) sul Rovigo, battuto in casa per 3 a 1 dall' Este, prossima avversaria del Bolzano. Pareggia la Sanvitese. Rinviata per impraticabilità di campo Manzanese - Belluno. (M.G.O.W.)
Lunedì 06 Marzo 2006
Cosa prima delizia il Bolzano, poi lo punisce
Dopo aver messo a segno l’eurogol del vantaggio determina però l’errore decisivo
Padroni di casa autolesionisti si fanno raggiungere nei minuti finali
di Andrea Anselmi
Beffa o autolesionismo? Propendiamo per la seconda ipotesi nel commento di un pareggio subìto dal Bolzano a tempo scaduto quando ormai la vittoria era in pugno. Parliamo di autolesionismo, perché negli ultimi minuti di gara i biancorossi hanno commesso l’errore di arroccarsi in difesa, invitando il Cordignano a stringerli d’assedio ed esponendosi a pericolose mischie a centro area o ad incursioni palla al piede che un Bolzano in affanno è riuscito a fermare solo ricorrendo al fallo. Ingenuo quello che ha generato la punizione del pareggio ospite. Autore del fallo Cosa, anch’egli arretrato in difesa nel finale dopo aver firmato nel primo tempo l’eurogol del momentaneo vantaggio.
Insomma, Cosa è stato croce e delizia. Anzi, delizia prima e croce poi. Ma non è il caso di cercare un capro espiatorio per il pareggio subìto a tempo scaduto, un pareggio che ha impedito al Bolzano di ritrovare la vittoria dopo tre sconfitte di fila (due in campionato ed una in Coppa).
Sarebbe inoltre ingeneroso colpevolizzare Cosa, che nel finale di gara ha doverosamente rispettato le disposizioni provenienti dalla panchina, andando a dare manforte in difesa. Che poi il suo contributo sia stato più dannoso che fertile (ha rischiato anche l’autogol, colpendo la traversa), questa non è una colpa che gli si può attribuire. Sulla convenienza di arretrare Cosa nelle retrovie o di assegnarli compiti di marcature sulle palle inattive della squadra avversaria, si può invece discutere tutta una vita. Anche perché i precedenti parlavano chiaro.
E difatti sulla tribuna del «Druso» erano in molti ieri a ricordare i due rigori causati da Cosa in un recente passato, nonché qualche gol subìto dal Bolzano su mancata marcatura dello stesso attaccante pugliese, il quale andrebbe giudicato solo e unicamente per il suo “mestiere”, ovvero quello dell’attaccante, che - fra l’altro - sta svolgendo come meglio non si potrebbe, così come ha confermato la 14esima rete in campionato siglata ieri al «Druso» (e Murano ha più che mai vinto la sua scommessa).
L’area di rigore che Cosa deve frequentare è solo quella avversaria, anche se - per onestà d’analisi - va rilevato che Gazzetta, in fase difensiva, era ieri sprovvisto di giocatori abili sulle palle aeree, ad eccezione dei soli Franzoso e Salviato. Mancavano infatti sia Ghione che Valenti (oltre ad Armah, Ottofaro, Lucchini e Basile, quest’ultimo in panchina solo per far numero). E Gazzetta, per la sua controaerea, non poteva certo confidare sui centrocampisti, vista la bassa statura di Sacco, Celia e Minici.
Insomma, qualche attenuante c’è per l’arretramento di Cosa, ma il peccato originale è stato quello di arroccarsi in difesa, dando indirettamente coraggio ad un Cordignano che sino ai concitati minuti finali di gara era risultato inoffensivo per tutto il secondo tempo.
Peccato, perché il Bolzano dei tre punti aveva bisogno come del pane. E la vittoria, ormai, l’aveva in pugno. Intendiamoci, non sarebbe stata una vittoria memorabile in quanto a qualità di gioco espresso. Ma senza cinque titolari ed un paio di validi ricambi, di più non si poteva obiettivamente chiedere ad una squadra oltretutto ancora scossa dalle recenti delusioni (in primis l’eliminazione dalla Coppa Italia).
Ecco perché lo splendido gol di Cosa (verticalizzazione di Olivari, dribbling secco e colpo di biliardo sul palo lungo, da posizione defilata) meritava di essere conservato sino alla fine, avendo oltretutto riscattato la clamorosa palla-gol sciupata da Minici al 19’ del primo tempo. Cordignano pericoloso con un paio di tiri dalla distanza, ma inoffensivo per tutta la ripresa. Dei minuti finali abbiamo già detto, col Bolzano che scialacqua due punti che potrebbero pesare nella corsa ai playoff.
INTERVISTE / Più rabbia che delusione
Il presidente Murano è critico con i suoi: «Dovevamo vincere» «Nessuna beffa, solo ingenuità»
Nel dopopartita, a differenza di mister Gazzetta che diserta l’appuntamento in sala stampa, il presidente Murano non si sottrae nemmeno questa volta a microfoni e taccuini, di fronte ai quali è giustamente critico rispetto all’atteggiamento oltremodo remissivo della sua squadra nel finale di gara.
«Non voglio sentir parlare di assenze, sfortuna o beffa. Perché chi è ingenuo come lo siamo stati noi merita di essere punito. Questa era una gara che avevamo ormai in pugno. Già in vantaggio per 1-0, non abbiamo mai rischiato per tutto il secondo tempo, o quasi. Negli ultimi minuti di gara, infatti, ci siamo ingiustificatamente arroccati nella nostra area di rigore, quasi invitando il Cordignano - sino ad allora inoffensivo - a stringerci d’assedio. Di più. In campo avevamo una sola punta effettiva, ovvero Cosa. Abbiamo fatto arretrare anche lui. Ebbene, la punizione da cui è nato il gol del Cordignano è stata causata proprio da Cosa, che è un attaccante di peso e come tale non può avere l’agilità per opporsi in maniera ortodossa ad avversari che lo puntano palla al piede. E dire che già in precedenza Cosa aveva commesso un paio di falli rischiosi al limite dell’area di rigore. Insomma, ce la siamo proprio cercata, tanto che adesso non possiamo nemmeno permetterci di recriminare per il pareggio subìto a tempo scaduto. Se ogni volta giochiamo con la paura di perdere o, come in questo caso, di pareggiare, non torneremo mai a vincere. E ribadisco che contro il Cordignano siamo stati noi a gettare al vento una vittoria che avevamo ormai in pugno».
Le parole del presidente risultano opportune, perché tolgono qualsiasi alibi a squadra ed allenatore. «Le assenze, anche stavolta, erano molte e pesanti. Ciononostante potevamo, anzi dovevamo vincere. Questa squadra ha bisogno di ritrovare al più presto la retta via. Perché se non arriviamo ai playoff, la nostra stagione diventa fallimentare». (ans)
Le Pagelle
Cima 6 - Una parata nel primo tempo, poi lo salva la traversa. Infine subisce gol, ma nulla poteva sul tiro di Bertagno che gli sbuca improvvisamente dal mucchio di giocatori davanti a sè.
Olivari 7 - Parte terzino e, ovviamente, non convince. Spostato a ridosso delle punte, lancia Cosa in gol e dà qualità ad un centrocampo operaio.
Franzoso 6,5 - Sicuro, tempestivo nelle chiusure ed in buona forma fisica.
Salviato 6,5 - Veniali sbavature nel primo tempo, ripresa sontuosa da leader della difesa.
Bertotto 6 - Concede poco e, le volte in cui si propone lungo la fascia, risulta incisivo. Ma si sgancia poco. Ordini superiori.
Sacco 5,5 - Tanta foga, poca qualità nei piedi. E poi bisticcia con Gazzetta.
Celia 5,5 - In una partita dove la squadra chiamata a far gioco è il Bolzano, emergono i suoi limiti.
Minici 5 - Pasticcione. Si mangia un gol fatto e causa un rigore sul quale l’arbitro sorvola, graziandolo.
Soldani 5,5 - Prima sulla trequarti, poi in linea con gli altri centrocampisti. Non entra mai in partita. Dal 1’st Ghidoni 6, che fa il suo onesto lavoro sulla fascia destra.
Perri 5,5 - Ben controllato, non riesce quasi mai a far valere la sua fisicità.
Cosa 6 - Il voto è la media fra l’eurogol del primo tempo e le reiterate ingenuità nel finale, quando Gazzetta lo fa arretrare pericolosamente in difesa. E difatti lui rischia dapprima l’autogol e poi commette una serie di falli al limite dell’area. Da uno di questi nasce il pareggio del Cordignano. E dire che non è la prima volta che combina guai grossi nella propria area di rigore. (ans)
Lunedì 06 Marzo 2006
Bolzano 1 Cordignano 1
RETI: 36' pt Cosa (B), 46'st Bertagno (C)
BOLZANO (4-3-1-2): Cima, Bertotto, Olivari (35'st Beha), Minici, Celia, Franzoso, Soldani (1'st Ghidoni), Salviato, Perri (34' Scaratti), Sacco, Cosa. A disp.: Psenner, Masè, Basile, Umer. All.: Gazzetta.
CORDIGNANO (4-4-2): Zilio, Ndiaye (39'st Bozzon), Da Ros, Faloppa, Sandri, Bottega, Salvador (11'st Bressan), Bompan, Monti, Giro, Faccioli (15'st Bertagno). A disp.: Tona, Grillo, Barp, Tonon. All.: Andretta.
ARBITRO: Cuscito di Firenze. NOTE: Terreno pesante. Spettatori 200. Ammoniti Sacco (B) e Bompan (C). Angoli 2 a 2.
Bolzano, vittoria buttata via. La squadra di Gazzetta in vantaggio con un gol di Cosa si fa raggiungere dal Cordignano nei minuti di recupero
di Sergio Trabalza
Mettiamola così: nel giardino regionale della serie D, di fronte alle sconfitte di Trentino, Mezzocorona e Vallagarina , il pareggio del Bolzano con il Cordignano, è re. Anche se questo risultato lascia l'amaro in bocca. Uno, perché i tre punti servivano ad avvicinare il Rovigo (1 a 3 in casa con l'Este) e la Sanvitese (0 a 0 a Montebelluna). Due, perché due punti in più allontanavano Itala (1 a 1 a Rivignano) e Sambonifacese (2 a 0 con il Trentino), dalla zona play off. Tre, perché la vittoria piena cancellava le polemiche per le sconfitte con Belluno, Tamai, Cervia (quarti di Coppa) ed Itala San Marco. Soprattutto per le pesanti squalifiche di Cosa, Lucchini e Ghione che, assieme ai malanni fisici di Armah, Valenti, Ottofaro, Basile, hanno decimato gli altoatesini. Comunque, in uno stadio Druso reso pesante dalla pioggia caduta fino a due ore prima della gara, il bellissimo gol di Francesco Cosa (14 le sue reti in campionato) realizzato al 36' del primo tempo su imbeccata di Olivari, per un po'ha illuso. Poi, le condizioni acquitrinose del campo da gioco ed il forte vento hanno condizionato i più tecnici bolzanini. Così, i ragazzi di Gazzetta, avendo molto speso giocando controvento nel primo tempo sono poi fisicamente calati nel secondo. Tanto che, i trevigiani, hanno trovato infine il pari al 46' della ripresa, con un gol del subentrato Bertagno. Diciamo subito che le compagini che si devono salvare o che devono raggiungere una posizione tranquilla, non sono più così arrendevoli o disposte a cedere facilmente punti per loro vitali. Infatti, proprio partendo dal basso, Montebelluna, Cologna, Cordignano, Rivignano, Sacilese, Montecchio, Cassola ed Este, tutte hanno pareggiato o vinto, ottenendo importanti punti. Dall'altro lato della medaglia, anche fra quelle squadre che si giocano promozione o play off, la tensione è forte. Solo infatti 9 squadre, le vincitrici dei 9 gironi di serie D, hanno assicurata la promozione in C2. Ma non solo, perché anche le 36 formazioni che dal 10 maggio disputeranno i play off (4 per ogni girone) avranno la possibilità, almeno due, di arrivare in C2. Così, con le 9 vincitrici dei gironi, anche la prima e la seconda classificata nella difficile eliminatoria play off, saliranno in C2. Per un totale di 11 promosse. Per tutte le altre squadre, la C2, è solo un ipotetico sogno: che può arrivare tramite ripescaggio solo qualora i posti disponibili siano più di 11. Così, il Bolzano, se vuole la C2, la potrà ottenere vincendo il proprio girone (cosa molto difficile), oppure giocandosela ai play off (cosa non impossibile). Detto questo, il carnet degli appunti di questo Bolzano-Cordignano, non è molto esaltante. Da segnalare, nei primi 45': la rete fallita clamorosamente da Minici al 20', il gol di Cosa al 36' e le pericolose occasioni degli ospiti con Monti (23'e 34'), Faccioli (26') e Giro (41'). Nella ripresa, il Bolzano pasticcia (Cosa al 40', quasi autogol) e si arrocca troppo in difesa. Gli ospiti invece insistono: prima invocano un rigore per fallo in area di Minici (34') su Bertogno e, poi, segnano l'1 a 1 su punizione di Giro (46') per Bertagno, che, insacca nell'angolino sinistro di Cima.
INTERVISTE / Il presidente non digerisce la beffa nel finale
Murano molto deluso e arrabbiato «Sbagliato portare Cosa in difesa»
Non gradisce troppo, il presidente Franco Murano, questo 0 a 0 contro il Cordignano scaturito a due minuti dalla fine. La delusione del dirigente biancorosso la si legge nell'espressione del suo viso… «Per noi - ammette Murano - la gara si era messa nella maniera giusta. La rete di Cosa è stata molto bella. Loro hanno fatto un tiro in porta nel secondo tempo, trovando il gol del pareggio solo a due minuti dalla fine. Che dire? Sicuramente, non si può arretrare l'unico attaccante che abbiamo, che è Cosa, per difendere l'1 a 0. Se così facendo, portiamo Cosa in difesa perché abbiamo sempre paura di perdere o di pareggiare, è giusto che sia così. Non c'è tanto altro da aggiungere…». Le condizioni meteorologiche non hanno aiutato il più tecnico Bolzano. Ma il presidente non ci sta ad avvallare questo alibi: «No, no, non stiamo sempre a cercare il forte vento, il freddo od il campo pesante…Da alcune domeniche a questa parte, alcune disgrazie ce le stiamo cercando noi. Ho detto che l'unico attaccante che avevamo era Cosa. Giusto? Il fallo l'ha commesso lui e ciò basta. Se Cosa, che è pesante e lento nel muoversi rimaneva in avanti, si finiva 1 a 0…». Ma chi chiamare in causa per questi errori tattici se non il mister? L'allenatore Ennio Gazzetta, però, buio in viso pure lui, non ha parlato. Il presidente ha poi ancora detto: «A Gazzetta non si può addebitare niente. Con sei o sette titolari che mancano ogni settimana, fa quello che può…Certo, se non centreremo l'ingresso ai play off, la stagione è fallimentare». Per Gazzetta, comunque, si profila la conferma anche per la prossima stagione. Intanto, se non Gazzetta, il Trentino Calcio ha nel mirino un altro allenatore. Qui a Bolzano si sussurra che proprio l'ex aquilotto Giuseppe Sannino (ex Südtirol), avrebbe avuto un colloquio con alcuni dirigenti gialloblù. S.T.
Pagelle
CIMA 6: Si fa trovare in tutt'altra parte della porta in occasione del gol di Bertagno.
BERTOTTO 6,5: Alcune sgroppate di tutto rispetto sulla sua fascia.
OLIVARI 6,5: Gioca tutto il primo tempo come difensore destro. Suo l'assist nel gol di Cosa.
MINICI 6: Fallisce una ghiotta occasione da gol sparando alle stelle.
CELIA 6,5: Corre e si danna come sempre in tutto il campo a proporre od a far da tampone.
FRANZOSO 6: Solito standard guerriero per lui.
SOLDANI 5,5: Poco in partita. Gazzetta lo sostituisce con Ghidoni.
SALVIATO 7: Il solito baluardo davanti a Cima. Lotta con il coltello fra i denti.
PERRI 6: In avanti gli riesce poco o niente. Rilevato da Scaratti.
SACCO 6: Se troppo nervoso, non riesce a dare il meglio.
COSA 6,5: Segna il suo 14° gol, ma poi provoca la punizione dell'1 a 1.
GHIDONI 5,5: Sostituisce Soldani ma non brilla.
SCARATTI s.v.
BEHA s.v.
Martedì 07 Marzo 2006
Bolzano / La squadra è in calo, playoff a forte rischio
Biancorossi in odore di crisi
di Sergio Trabalza - "L' Adige"
Un 1 a 1 fra Bolzano e Cordignano che ha lasciato l'amaro in bocca. Perché i trevigiani dopo aver subito il gol di Cosa al 36' hanno acciuffato il pari al 92' con la rete di Bertagno. Divisione dei punti a parte, l'unico fatto positivo è il ritorno del bomber Cosa alla sua ventesima marcatura, 14 in campionato e 6 in Coppa Italia. Per il resto ai bolzanini non rimane che recriminare sui due punti persi. Non che dall'alto dei suoi 51 punti il Bolzano sia messo male. No. Però le brutte sconfitte con Belluno, Tamai ed Itala, hanno riavvicinato appunto al quinto posto della zona play off Sambonifacese (49 punti) ed Itala (45). Detto questo, il pari con il Cordignano ha in questi ultimi tempi evidenziato la scarsa tenuta psicofisica e atletica del Bolzano. In questo preciso momento, a nove giornate dalla fine del campionato, la squadra non è più quella di un mese fa. Ma quali i motivi di questo imprevisto calo di tensione? Uno senz'altro le troppe squalifiche subite da Cosa, Lucchini e Ghione. Due, i molti infortuni occorsi a Masè, Lucchini, Valenti, Basile e Salviato. Tre, i vari acciacchi temporanei patiti da Armah e Ottofaro. Stante questi imprevisti, per Ennio Gazzetta, l'allenatore, è stato molto difficile impostare un undici sempre valido e competitivo. Così, dopo mesi di tre gare alla settimana e conseguente stress, la squadra è calata fisicamente e psichicamente. Tanto da andare in super allenamento. Con conseguente nausea e rifiuto del pallone. Ora, se si vuole guadagnare l'ammissione ai play off la squadra ha bisogno di ridurre i carichi di lavoro. Meno allenamento fisico e maggiore lavoro psicologico e mentale. Il tutto, basato sulla motivazione di finire e bene il campionato. Anche perchè stare fuori dai playoff equivale a dover archiviare una stagione fallimentare. Parola del presidente Murano.