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F.C. BOLZANO BOZEN 1996   
COPPA ITALIA 2005 / '06  
 
QUARTI
DI FINALE / Gara di Ritorno
Mercoledì 22.02.06
BOLZANO : VODAFONE CERVIA  0 - 2 
 

RASSEGNA STAMPA


Coppa Italia Addio! Finisce l' avventura dei biancorossi

A un passo dalla conquista della semifinale di Coppa Italia, dopo la vittoria per 4 a 3 nella partita di andata dei "quarti di finale", il Bolzano getta al vento la qualificazione perdendo in casa contro il Cervia. I "campioni" di mr. Ciccio Graziani bravi e fortunati a resistere indenni all' arrembaggio dei biancorossi che hanno subito due gol "evitabilissimi" (di Rocca e Aruta) ad inizio partita.  
(Ghione in marcatura) foto dal sito Campioni 
(M.G.O.W.)



(Foto Luca Ognibeni "Alto Adige" ) 


Ghione e co. con Graziani a fine incontro




Giovedì 23 Febbraio 2006

Nel reality di Coppa lo show è dei «Campioni»
Davanti a 1.600 persone i biancorossi si fanno rimontare e lasciano la scena
di A. Anselmi

BOLZANO. Bello far parte di un reality in un «Druso» che ha fatto da degna cornice, traboccante com’era di tifo e spettatori (circa 1600). Ma per il Bolzano il ritorno dal reality alla realtà è duro quanto un pugno chiuso in pieno volto. Eh sì, purtroppo. Perché sul set televisivo allestito ieri al «Druso», con tanto di telecamere di Italia 1, il sogno continua per il Cervia e finisce per il Bolzano, che per una volta avrebbe voluto (e potuto) strappare le luci della ribalta proprio a chi sotto i riflettori ci sta tutti i giorni. La vittoria dei biancorossi nel match d’andata aveva illuso. Perché si pensava che il 4-3 di Milano Marittima fosse più di un’ipoteca sul passaggio del turno. Ed invece la disillusione è stata atroce. Il Cervia doveva vincere con due gol di scarto e ci è riuscito, imponendosi per 2-0 (gol di Rocca e “Re Leone” Aruta nel primo tempo) con una prestazione da «Campioni». Veri, questa volta. Bolzano, dunque, eliminato. Alle semifinali di Coppa Italia ci va il Cervia. Giornata nera, esacerbata dai 3 turni di squalifica comminati a Lucchini in campionato.
L’attaccante padovano, espulso domenica scorsa nei minuti finali di Bolzano-Belluno, è stato sospeso per tre settimane “perché, a gioco fermo, colpiva con un calcio un avversario che si trovava a terra”.
Ma non è finita qui. Perché, oltre alla squalifica (una giornata) inflitta anche a Masè, il Bolzano è stato pure multato di 400 euro per responsabilità oggettiva nei confronti di “propri sostenitori che nel corso della gara, ed in più occasioni, rivolgevano agli Ufficiali di gara espressioni offensive. I medesimi a fine gara, sputavano all’indirizzo dei calciatori avversari e della terna arbitrale, senza tuttavia colpire alcuno”.
Queste infauste notizie, che la squadra ha probabilmente appreso prima dell’inizio del match col Cervia, hanno avuto l’effetto di esacerbare i cattivi pensieri in casa biancorossa e di dilatare la sindrome da persecuzione arbitrale.
Sospetti e timori che stanno creando non poche turbative in seno alla squadra di Gazzetta. E questa, chiariamolo subito, non vuole essere un’attenuante per il Bolzano. Perché, come ha intelligentemente evidenziato a fine gara il presidente Murano, la squadra biancorossa gioca con troppa frenesia e nervosismo.
Anche ieri, contro il Cervia, i nervi erano scoperti. Ed è bastato subire il primo gol, quello che ha riaperto i giochi per la qualificazione, per far perdere la bussola al Bolzano, già non al meglio della condizione per la evidente (ed inevitabile) stanchezza accumulata nelle ultime settimane, nelle quali i biancorossi sono stati sottoposti ad un vero e proprio tour de force (una gara ogni tre giorni) fra campionato e - appunto - Coppa Italia.
L’amarezza del Bolzano per la fine della sua bella avventura in Coppa Italia è assolutamente comprensibile. Ma non c’è da far drammi. Anzitutto perché i biancorossi stanno comunque disputando una eccellente stagione. Ma anche perché il Cervia si è dimostrato davvero una buona squadra, con qualità di gioco (e di singoli) di assoluto livello per la serie D.
Ha sorpreso favorevolmente anche Graziani. La sua “lettura” della gara è stata perfetta. Nel primo tempo Cervia in assetto ultra offensivo. Tre punte di ruolo (Aruta, Rafael e Salzano), e Bolzano subito sotto pressione, schiacciato nella propria area di rigore.
I brividi per i biancorossi iniziano con un diagonale a lato di Aruta e proseguono con un tap-in di testa clamorosamente fallito, sotto porta, da Rafael. In mezzo una bella fuga di Soldani conclusasi con un tiro centrale. Poi è Lucchini a sparare sul fondo dopo un assolo in velocità.
Ma al 32’ il Cervia passa: angolo di Montella, Rocca anticipa Cosa e di testa insacca.
Il Bolzano patisce il colpo e al 43’ il Cervia raddoppia: Salviato pasticcia, Cima “liscia” il pallone e Aruta insacca.
Nella ripresa Bolzano più offensivo. Ma Lucchini spreca davanti alla porta dopo una splendida iniziativa personale e poi, fra proteste all’indirizzo dell’arbitro e crescente stanchezza, i biancorossi non pungono più, eccezion fatta per una punizione di Basile nel finale sventata da Bertaccini.


LE PAGELLE

Cima 5,5 -
Sfarfalla sull’occasione sprecata da Rafael e poi si fa rubare la merenda da Aruta.
Ghione 6 -
A fatica, ma se la cava.
Franzoso 6 -
Buone chiusure, ma anche troppo nervosismo.
Salviato 5,5 -
Pasticcia sul secondo gol del Cervia.
Valenti 5,5 -
Da un suo errore nasce il calcio d’angolo del primo gol ospite.
Sacco 5,5 -
Tanta buona volontà, ma troppa frenesia e poca qualità.
Celia 5,5 -
Stanco, poco lucido e quindi impreciso nella impostazione della manovra. Dal 23’st Basile 6,5, che diventa il biancorosso più pericoloso. Andava forse inserito prima.
Minici 6 -
Svelto nel ribaltare l’azione.
Soldani 6 -
I piedi ci sono. Il fisico e la tenuta non ancora. Dal 12’st Perri 6, volonteroso.
Lucchini 5,5 -
Corre come un matto e le sue accelerazioni sono irresistibili. Ma continua a fallire gol facili.
Cosa 6 -
Buon lavoro di sponda e bravo a procurarsi punizioni dal limite.


Graziani: «Vittoria voluta e meritata»
Murano: «Oltre all’arbitraggio ci abbiamo messo anche del nostro»

C’erano tutte le componenti (e tutti i presuposti) perché la festa fosse completa. Ed invece il Bolzano non può godersi sino in fondo il suo pomeriggio di celebrità. Perché alla fine manca la cosa più importante. E cioè la qualificazione alla semifinale. Che va al Cervia, lasciando al Bolzano l’amaro in bocca, malgrado le telecamere di Italia 1 ed un «Druso» traboccante di spettatori e di tifo. Mister Gazzetta non parla, il presidente Murano - invece - ci mette la faccia. Con sportività.
C’è poi un Graziani che prima si fa attendere come una star, arrivando in sala stampa trequarti d’ora dopo la fine della gara, ma che poi si fa perdonare rispondendo ad una raffica di domande a tutto tondo.
Gonfia il petto, «Ciccio». Con pieno merito. E chi lo considerava solo una macchietta ed uno show-man si è dovuto ricredere. Perché a Bolzano Graziani ha dimostrato di essere anche un allenatore “vero”. Perfetta la lettura, ma anche la gestione della gara.
«Siamo entrati in campo con la mentalità giusta - spiega «Ciccio» - Ai ragazzi, prima della gara, avevo detto di giocare tranquilli, perché avevamo tutto da guadagnare e niente da perdere. D’altronde, dopo la sconfitta dell’andata, la qualificazione era in pugno al Bolzano. Da qui derivava la nostra serenità, che i ragazzi sono però stati bravi a trasformare in determinazione. Perché noi, nell’impresa di ribaltare il risultato, ci credevamo eccome. Ma per riuscire nella nostra missione dovevamo essere forti mentalmente. E lo siamo stati a tal punto che ad innervosirsi di più è stato il Bolzano, che dopo il nostro primo gol è andato un po’ in confusione ed in sofferenza. Nella ripresa i nostri avversari hanno osato di più e premuto con una certa insistenza. Ma eccezion fatta per lo spunto di Lucchini, non abbiamo mai rischiato. E la nostra qualificazione, nell’arco delle due gare, è strameritata. Perché senza quei 10 minuti finali di follia nel match d’andata, avremmo potuto tranquillamente vincere anche il primo confronto col Bolzano».
Mister Graziani commenta anche la sua esultanza scomposta e polemica di fine gara. «Il pubblico del “Druso” è stato splendido e calorosissimo. Però una frangia di tifosi mi ha insultato per tutta la partita, toccandomi negli affetti più cari. A fine gara mi sono tolto la soddisfazione di esultare in direzione di chi mi aveva insultato senza ragione. Lo sfottò lo capisco e mi fa sorridere. Altre cose, invece, non le accetto. Anche perché certa gente deve avere rispetto di ciò che Graziani ha rappresentato e rappresenta per il calcio italiano».
In casa Bolzano prevale inevitabilmente l’amarezza. Mister Gazzetta dribbla microfoni e taccuini. Il presidente Murano, invece, ha l’onestà intellettuale di metterci la faccia anche nelle sconfitte. «Anche stavolta abbiamo lottato non solo contro la squadra avversario, ma anche contro il 12º uomo in campo. E non mi riferisco di certo al pubblico che è stato splendido. Noi, però, ci abbiamo messo del nostro, peccando di ingenuità». (ans)




Giovedì 23 Febbraio 2006

Bolzano 0 Cervia 2

RETI : 32' pt Rocca, 43' pt Aruta

BOLZANO (4-3-1-2) : Cima, Ghione, Valenti (38'st Beha), Minici, Celia (21'st Basile), Franzoso, Sacco, Salviato, Lucchini, Soldani (11'st Perri), Cosa. A disposizione: Psenner, Scaratti, Masè. Allenatore: Gazzetta E.

CERVIA (4-3-3) : Bertaccini, Russo, Colombo, Rocca, Lampugnani, Montella, Burelli (39's Garavini), Bordignon, Aruta (34'st Patanè), Refatti (19'st Guerra), Salzano. A disposizione: Santoro, Rosetta, Giuffrida, Alfieri. Allenatore: Graziani F.

ARBITRO : Vanoli di Novara. NOTE : spettatori 1.500 circa. Ammoniti: Franzoso, Sacco e Salviato (B). Refatti, Burelli, Montella e Aruta (C). Terreno in discrete condizioni. Recupero: 1' e 4'.


Il Bolzano si distrae e il Cervia passa il turno
In undici minuti i "campioni" di Graziani piazzano un uno-due micidiale
di Sergio Trabalza

Millecinquecento spettatori fra i quali molte teenager urlanti hanno fatto da cornice ai quarti di finale di Coppa Italia fra Bolzano e Cervia. A gioire però, non è stato il Bolzano di Ennio Gazzetta ma il Cervia di Ciccio Graziani: che, con un gol di Rocca al 32' ed un altro di Aruta al 43'del primo tempo, ha guadagnato per 5 -4 il passaggio alle semifinali. La vittoria per 2 a 0 del Cervia è stata comunque preparata e cucinata da due distrazioni della difesa del Bolzano. La prima al 32', quando su un angolo battuto da Montella il piccolo difensore Rocca svetta su tutti e di testa batte Cima. La seconda al 43', quando Salviato non arriva su una palla filtrante favorendo Aruta, che spara su Cima. Sulla corta ribattuta si avventa ancora Aruta, che mette in rete. Ma non è tutto, nei dieci minuti iniziali ci sono state anche due occasioni da gol dei bolzanini. La prima al 3', con la difesa ospite che atterra Cosa in area, ma, l'arbitro Vanoli di Novara, nega il conseguente calcio di rigore reclamato dai bolzanini. La seconda infine con Soldani all'8', che da posizione favorevole, fallisce la rete del vantaggio sparando addosso al portiere ospite Bertaccini. Dopo il riposo, i bolzanini tentano il tutto per tutto. Angolo di Celia al 1', testa di Lucchini e palla di poco sopra la traversa. Ancora Lucchini che al 14'sguscia in area cervese ma, anche lui da distanza ravvicinata, calcia su Bertaccini. Batti e ribatti i bolzanini attaccano a testa bassa ma il Cervia, pur se in affanno, riesce comunque a controllare. Al 27' Russo ferma con la palma della mano il pallone ma Vanoli non concede il richiesto rigore. Niente da fare dunque, svanisce così nell'amarezza «il sogno del Bolzano» in Coppa. Mentre, continua invece il «sogno dei Campioni» del Cervia: «Avevo detto ai ragazzi - commenta un felice Ciccio Graziani - che siccome noi non avevamo niente da perdere noi dovevamo giocare come se fossimo all'ultima spiaggia. Ci siamo riusciti, così abbiamo fatto l'impresa». Invece, l'allenatore bolzanino Gazzetta , deluso ed amareggiato, non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione.


Lucchini, 3 giornate

BOLZANO - Mano pesante del giudice sportivo per gli espulsi e ammoniti della gara Bolzano-Itala San Marco (arbitro Donati di Ravenna, ieri chiamato a dirigere Orvietana- Giarre di Coppa) di domenica scorsa. Sono tre le giornate comminate ad Andrea Lucchini, espulso con l'accusa di avere colpito un giocatore friulano a terra. Una giornata anche a Matteo Masè, mandato anzitempo nello spogliatoio per aver incitato dalla panchina i compagni. Ed una giornata pure a Rocco Minici, in diffida ed ammonito. Un periodo nero, per i ragazzi del presidente Franco Murano, che già in Bolzano-Belluno (tre settimane di sospensione invece per l'arbitro Bertolini di Forlì), avevano perso Francesco Cosa per tre turni, Matteo Ghione per due e Valenti per uno. «Siamo tartassati - afferma patron Murano - da decisioni strampalate degli arbitri. Avete visto tutti, anche contro il Cervia c'erano due rigori: uno su Cosa ed il fallo di mano nel finale… Le squalifiche? E' una persecuzione. Prima Cosa, Ghione e Valenti, poi Lucchini, Masè e Minici. Prima di fare ricorso devo conoscere le motivazioni delle squalifiche. Certo che così non si può continuare. Sono amareggiato e deluso». Al Bolzano è stata comminata anche una multa di 400 euro.



Venerdì 24 Febbraio 2006

Il Bolzano è già concentrato sul Tamai
Purtroppo sarà privo di Cosa e di Lucchini - Dovrà affidarsi alla grinta
di A. Anselmi

Adesso, logicamente, prevale l’amarezza. Perché l’inattesa eliminazione in Coppa brucia. Ma fra qualche giorno la delusione farà strada al legittimo orgoglio per essersi misurati alla pari col Cervia, ospitato in un Druso che ha dimostrato di poter essere stadio “vero” con tanto di tifo e di pubblico delle grandi occasioni. Un sostegno caloroso che il Bolzano merita anche in campionato.
L’eliminazione in Coppa non deve stravolgere i parametri di giudizio. Perché la stagione del Bolzano resta eccellente e foriera di altre soddisfazioni. Da meritarsi in campionato, dove la squadra presieduta da Franco Murano è in corsa per un obiettivo di assoluto rilievo come i playoff ed è ancora in grado di insidiare le primissime posizioni. E se almeno il 40-50% del pubblico di mercoledì si confermerà, per numero e calorosa partecipazione, nei prossimi impegni casalinghi, la squadra di Gazzetta non disperderà quel sano entusiasmo che si è creato attorno ai biancorossi e potrà concentrarsi con fiducia e serenità sulla volata-playoff, obiettivo decisamente alla portata.
Metabolizzare l’amarezza per l’eliminazione in Coppa, ritrovare serenità e fiducia nei propri mezzi è una delle priorità in casa abiancorossa anche in considerazione dell’eccessivo nervosismo notato in seno alla squadra, soprattutto in relazione alle ultime infelici direzioni di gara.
Siamo stati i primi a sollevare il problema dei torti arbitrali subiti dal Bolzano nell’ultimo periodo. Certamente la squadra è stata penalizzata in alcune partite importanti, se non decisive per l’alta classifica, e noi a più riprese le abbiamo elencate, dopo aver accuratamente visionato i rilativi filmati che hanno evidenziato sviste arbitrali grossolane nei match contro Sanvitese, Rovigo, Belluno e Itala San Marco.
Per di più il Giudice sportivo è sempre stato severo con i biancorossi, calcando la mano in alcune squalifiche, non ultima quella di Lucchini, per il quale tre turni di sospensione appaiono obiettivamente troppi in presenza di un energico invito ad un avversario a rialzarsi da terra e a non fare sceneggiate per perdere tempo.
Considerazioni e valutazioni che non sono certo sfuggite alla società, col presidente Murano che ha presentato ricorso quando lo ha ritenuto opportuno, nel rispetto della sua funzione di attento presidente e di tutore dei diritti del Bolzano.
Perché di queste cose è giusto che se ne occupi il primo responsabile della società. La squadra deve però rimanerne fuori, nel senso che non deve farsi condizionare da questi aspetti, altrimenti c’è il rischio che i giocatori si creino pericolosi alibi e che soprattutto non vivano l’impegno agonistico con la giusta serenità.
Non è facile, ce ne rendiamo perfettamente conto. Ma bisogna sforzarsi, perché giocando con i nervi scoperti c’è il pericolo di peggiore la situazione.
Aspetti che al presidente Murano non sono sfuggiti, e difatti nel dopogara della sfida col Cervia il numero 1 biancorosso ha invitato la squadra a «guardare avanti e concentrarsi sul campionato, dove ci sono obiettivi importanti da conquistare».
Domenica a Tamai mancheranno Cosa e Lucchini. Non la voglia di riscatto.
 

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