Un grave infortunio al portiere bolzanino Cima spiana la strada a circa 15 minuti dal termine alla Sambonifacese che batte i biancorossi e prosegue il cammino nei Play Off. Per il bravo e sfortunato Cima, ricoverato all' ospedale di Verona, si tratta di frattura scomposta di tibia e perone. Il risultato , al termine dei novanta minuti, appare tutto sommato giusto, con i padroni di casa più lucidi in fase offensiva. Per il Bolzano l'amarezza di uscire al primo turno dai play off ma, al contempo, la consapevolezza di aver concluso una delle migliori stagioni in assoluto degli ultimi decenni. Matteo Ghione, che oggi ha disputato forse una delle migliori partite della stagione è particolarmente dispiaciuto per l' incidente che ha coinvolto il suo compagno di squadra e ci raccomanda di fargli, dalle pagine del suo sito, il più sincero degli in bocca al lupo per una pronta guarigione. MGOW
Lunedì 15 Maggio 2006
Bolzano, un doloroso addio ai playoff
La Sambonifacese vince con un solo gol una partita segnata dal grave infortunio a Cima
Il portiere biancorosso si frattura tibia e perone uscendo su Armà, poi match-winner
Nel finale anche rabbia per un episodio dubbio nell’area di casa, con un probabile rigore però non fischiato
Il Bolzano viene sconfitto dalla Sambonifacese e dice addio ai playoff non senza rammarico per la buona prestazione messa in campo sul terreno veronese e per una direzione arbitrale a dir poco discutibile. La squadra biancorossa allenata da Ennio Gazzetta ha infatti impostato una partita di contenimento, con i padroni di casa a fare gioco e gli ospiti pronti a ripartire in contropiede con Lucchini e Cosa. Alla fine ne è uscita fuori una partita tutto sommato gradevole, risolta però purtroppo nel modo peggiore per i biancorossi bolzanini.
E’ finita infatti con il risveglio dal sogno della C2, tutto perchè a dieci minuti dal termine Armà, che già in precedenza si era reso pericoloso, è riuscito a finalizzare un’offensiva dei veronesi. I ragazzi di Gazzetta hanno poi provato a recuperare il risultato, hanno buttato in campo anche il cuore, oltre ai polmoni, ma un mancato fischio arbitrale in area della Sambonifacese ha aggiunto amaro all’amaro, praticamente negando l’1-1 che avrebbe aperto le porte ai supplementari.
Fin dall’avvio del match il Bolzano si difende con tutti gli uomini dietro la linea della palla. La squadra di casa prova a premere sull’acceleratore, ma il team di Gazzetta fa buona guardia, riuscendo a evitare pericoli. Il Bolzano in campo è corto fra i reparti, e questo penalizza i padroni di casa che non riescono quasi mai ad arrivare con convinzione nell’area di rigore ospite. Il primo tempo non è di certo spettacolare, e le occasioni da gol latitano. In attacco Lucchini prova a creare qualcosa ma gli scarsi servizi che ha nel primo tempo non gli consentono di imprimere il suo marchio sull’incontro. I primi 45 minuti di gioco, abbastanza equilibrati ma con una leggera supremazia territoriale dei padroni di casa, terminano dunque sullo 0-0.
A inizio ripresa la gara cambia tono. Ora i padroni di casa attaccano con maggiore convinzione ed in avvio è Armà a fare la parte del leone. Al 14’, lanciato splendidamente in area di rigore, si ritrova a tu per tu con Cima che gli nega la gioia del gol. L’intervento difensivo costa però caro al portierone bolzanino: il contrasto con l’attaccante gli procura infatti la frattura scomposta di tibia e perone. Gazzetta corre ai ripari facendo entrare sul terreno di gioco Psenner. L’estremo difensore del Bolzano dopo pochi minuti dall’ingresso in campo è costretto a fare gli straordinari. E’ ancora Armà a presentarsi davanti alla porta ospite ma Psenner, imitando Cima, esce sui piedi dell’attaccante locale evitando il peggio. Al 20’ nella Sambonifacese entra Baglieri, e lo stesso attaccante qualche minuto più tardi ha la possibilità di entrare nel tabellino dei marcatori con un bel pallonetto che supera Psenner ma che termina la sua corsa alto di un niente sopra la traversa.
Gazzetta prova a correre ai ripari con gli ingressi di Olivari e Scarati, ma la situazione non cambia. Al 35’, dopo aver premuto per tutto l’incontro, la Sambonifacese trova il gol decisivo: Baglieri mette al centro un bel pallone sul quale Armà sorprende sia il portiere Psenner che il suo diretto avversario, anticipando tutti e spendendo la sfera in fondo al sacco.
Per la squadra di Gazzetta è una mazzata terribile, dalla quale però Lucchini e compagni provano a rialzarsi. Nei minuti che seguono l’1-0 il Bolzano si riversa in avanti, e dopo qualche tiro senza grandi aspettative, a pochi minuti dal termine è un episodio in area di rigore veronese a far gridare allo scandalo: Lucchini entra infatti in contatto con un difensore, il fallo sembra netto ma il direttore di gara, il signor Nasca di Napoli, lascia correre fra le vane proteste ospiti.
Fallito anche questo tentativo, la morsa del Bolzano si allenta con i padroni di casa che possono respirare e ripartire in contropiede. Nei quattro minuti di recupero concessi dal fischietto napoletano il Bolzano prova il tutto per tutto per tornare in partita, ma ormai è troppo tardi e il triplice fischio finale sancisce la chiusura ufficiale della stagione degli ospiti. Per il Bolzano, dunque, una sconfitta immeritata, se non altro per il grande spirito di sacrificio dimostrato in campo. E la giornata nera è completata dall’infermeria con l’infortunio di Cima, che come detto riporta la frattura di tibia e perone.
Le Interviste / Gazzetta applaude gli avversari, non il fischietto «Bravi, però l’arbitro...»
L’allenatore biancorosso amareggiato perchè i suoi non hanno demeritato
Bilancio comunque positivo per l’intera stagione, ma sulla riconferma del tecnico
ancora nulla di deciso
Si chiude il sipario sulla stagione del Bolzano, che perde sul campo della Sambonifacese abbandonando anzitempo i playoff. Una gara assai sfortunata per la compagine di Ennio Gazzetta che dopo aver resistito agli attacchi dei padroni di casa, e dopo aver perso il suo portiere titolare per un infortunio piuttosto serio, ha subìto a dieci minuti dal termine un gol evitabilissimo. Il rammarico maggiore, però, in casa del Bolzano è relativo all’episodio avvenuto a fine gara in area locale, con Lucchini protagonista, ed all’intera direzione arbitrale del signor Nasca di Napoli. «Credo che al di là dei meriti della Sambonifacese, che ci sono tutti, il problema sia stato la direzione di gara dell’arbitro», ha dichiarato a fine gara il tecnico Ennio Gazzetta.
«La situazione finale - ha proseguito il mister - è stata incredibile, non si può non fischiare un calcio di rigore come quello che c’era su Lucchini. Oltre a questo, è stato tutto l’andamento della partita che non è andato, non ci ha permesso di giocare soprattutto nei minuti finali quando ogni nostra azione veniva interrotta dal suo fischio».
Poi Gazzetta è passato ad analizzare nel dettaglio la gara. «Credo che la sconfitta sia maturata per l’infortunio occorso al nostro portiere, il nostro dodicesimo è entrato a freddo e ha faticato a prendere il ritmo della gara. Dopo il gol di Armà abbiamo provato a reagire, abbiamo creato qualcosa ma purtroppo, come detto anche precedentemente, ogni qualvolta ci trovavamo a spingere le nostre azioni venivano interrotte. Dispiace perchè questo era un obiettivo alla nostra portata».
Ennio Gazzetta, chiuso ufficialmente il campionato per la sua squadra, traccia un bilancio. «Siamo stati protagonisti di una stagione indubbiamente positiva. Il Bolzano, infatti, è arrivato ai quarti di finale di Coppa Italia, cogliendo in campionato un risultato importante, arrivando al quarto posto e ai playoff. Peccato, perchè ci tenevamo a fare bene in questo finale di stagione... La squadra, comunque, anche nella giornata odierna non ha affatto demeritato, ci siamo difesi bene nel primo tempo, mentre dopo l’uscita di Cima siamo andati in difficoltà. Nel finale mi è piaciuta la reazione, i ragazzi hanno dato il massimo ma purtroppo non siamo riusciti a riprenderci, complice anche l’arbitro. Peccato».
Ora in casa del Bolzano si inizia a parlare di futuro. Ci sarà da preparare la prossima annata di serie D, un campionato nel quale la formazione di Gazzetta cercherà di migliorare, per quanto possibile, quando fatto nel 2005-06. Nonostante la buona annata disputata, però, la riconferma del tecnico non è ancora sicura. Queste le parole di Gazzetta, a fine gara, sull’argomento: «Credo sia ancora presto per parlare di futuro. Finora abbiamo solo pensato al campionato e a giocare nel migliore dei modi i playoff. Dalla prossima settimana si inizierà a parlare di futuro, anche se ancora non ho incontrato il presidente Murano per fare il punto della situazione. Vedremo nei prossimi giorni quali saranno le decisioni che saranno prese».
Le Pagelle
Cima 6: ha il suo da fare per contrastare le offensive della Sambonifacese. Al 14° lascia il campo, frattura di tibia e perone.
Dal 14° s.t. Psenner 5,5: ha qualche responsabilità sul gol subito
Bertotto 6: corre e lotta per 90 minuti con il solito ardore. Non sempre preciso, riesce sempre a recuperare i pochi errori che segnano la sua partita
Celia 6: ottimo in marcatura quando ha un punto di riferimento su cui fare la partita. Riesce spesso a tenere a bada il suo avversario
Franzoso 6: tocca molti palloni riuscendo spesso a trasformarli in azioni importanti. Un po' in difficoltà quando deve rincorrere gli avversari ma alla fine lascia comunque il suo marchio sulla gara
Ghione 6: difende e attacca riuscendo spesso ad essere un punto di riferimento importante per i suoi compagni di squadra che soventemente gli affidano il pallone
Soldani 5,5: prova a spingere tentando di scardinare il pacchetto arretrato locale. Innescato a dovere dai suoi compagni di centrocampo, non sempre però riesce a saltare il suo avversario creando la superiorità numerica
Dal 16° s.t. Olivari 6: prova a dare il suo contributo ma non ha grande fortuna
Minici 6: copre la sua zona diligentemente senza voler strafare. Gioca un calcio semplice ma efficace per il risultato che il Bolzano deve conseguire.
Dal 16° s.t. Scarati 6: non incide granchè
Salviato 6: dà quantità al reparto centrale della squadra di Gazzetta. Prezioso in ogni frangente
Basile 6: vivace, ma non abbastanza lucido per mettere in crisi la difesa della Sambonifacese. Stanco, nella ripresa accusa qualche passaggio a vuoto
Lucchini 6,5: non ha molte occasioni per mettersi in luce. Capita la situazione prova a dare il suo apporto anche in fase di costruzione.
Cosa 6: come il suo compagno di reparto fatica a trovare lo spazio per colpire
Mister Gazzetta 6: non ha sostanzialmente sbagliato il compitino, pure complicato dal doversi bruciare un cambio per l' infortunio a Cima. Avrebbe potuto inventarsi cose ben poco diverse.
Lunedì 15 Maggio 2006
Sambonifacese 1 Bolzano 0
Rete: 36' st Arma (S)
Arbitro: Nasca di Bari (Veccia e Pinotti)
SAMBONIFACESE (4-3-3): Milan, Soffiato (47' Perina), Sarzi P., Pimazzon, Riccardi, Modesti, Sarzi C., Donzella, Arma (38'st Girardi), Lavagnoli, Zanetti (20'st Baglieri). A disposizione: Mazzon, Cioffi, Negrisoli, Gatti. Allenatore: Maschi.
BOLZANO (4-3-1-2): Cima (18'st Psenner), Bertotto, Ghione, Minici (37'st Scaratti), Celia, Franzoso, Soldani (17'st Olivari), Salviato, Lucchini, Basile, Cosa. A disposizione: Valenti, Ghidoni, Sacco, Beha. Allenatore: Gazzetta E. .
Un grave infortunio, per uno scontro di gioco fra l'attaccante della Sambonifacese Arma ed il portiere bolzanino Cima (tibia e perone rotti), ha di fatto eliminato dai playoff il Bolzano
di Sergio Trabalza
Un grave infortunio, per uno scontro di gioco fra l'attaccante della Sambonifacese Arma ed il portiere bolzanino Cima (tibia e perone rotti), ha di fatto eliminato dai playoff il Bolzano. Proprio Cima, data la gravità delle due fratture, dopo essere stato soccorso per otto lunghi minuti dal medico sul campo, è stato poi trasportato in ambulanza al nosocomio di Borgo Trento. Stante ciò, l'allenatore Gazzetta ha sostituito l'esperto Cima (il migliore in campo fino a quel momento) con l'inesperto under Psenner. Che, fin che ha potuto, ha difeso con i denti la propria porta ma, è dovuto poi capitolare al 36' della ripresa, su incornata del funambolico Arma. C'è comunque da dire, che l'arbitro Nasca di Bari, ha fischiato e ammonito a senso unico. Il direttore di gara non ha ammonito la punta locale Arma per simulazione e in occasione del brutto incidente subito da Cima e ha sorvolato su un netto fallo di mano veronese in area della Sambonifacese al 44', non vedendo pure un atterramento della punta Lucchini al 50'. Si deve anche raccontare del vergognoso saluto di stampo fascista (alla romana, come il laziale Di Canio) messo in atto ad inizio partita dai tifosi veronesi. Per quanto riguarda la gara, il primo tempo è stato tutto di marca sambonifacese, con i bolzanini arroccati in difesa. Nel secondo invece, il Bolzano si è portato sovente in avanti (2' e 3' Basile, 85' Cosa, 89' Olivari, 92' Lucchini) senza però riuscire a passare. Sprecona è invece stata la Sambonifacese, che è andata vicina al gol più volte (7' salva Bertotto a Cima battuto, 26' Sarzi, 11' Donzella, 12' e 26' Arma, 29' Baglieri), ma Cima prima e Psenner dopo, le hanno negato la marcatura. Al match di finale dei playoff, la Sambonifacese incontrerà la Sanvitese che, ai supplementari dopo lo 0-0 dei regolamentari, ha battuto per 2-1 il Tamai. Nei playout, detto del prossimo incontro tra Vallagarina e Montecchio domenica, ricordiamo la retrocessione in Eccellenza della Manzanese battuta dal Montebelluna che accede così agli spareggi per rimanere in D.
Martedì 16 Maggio 2006
Murano non ci sta e annuncia ricorso d’urgenza
«Nella ripresa ci sono stati 15 minuti di interruzione, il recupero è durato solo 7»
di Lorenzo Pellicini
Dopo una stagione giocata alla grande, il Bolzano di mister Gazzetta finisce l’annata con un’amara sconfitta contro la Sambonifacese al primo turno dei play off. Un gol di Armà al 35’ della ripresa spegne i sogni di gloria biancorossi.
C’è amarezza nel clan biancorosso a fine partita, soprattutto per come è maturata la sconfitta. Prima il grave infortunio a Cima (ne avrà per quattro mesi), poi il gol di Armà propiziato da un errore di valutazione del secondo portiere Psenner. E alla fine gli inutili tentativi di pareggiare, vanificati anche da un paio di discusse decisioni arbitrali.
«È stata una stagione importante - ci spiega il presidente del sodalizio biancorosso Franco Murano - sotto ogni profilo. Così come avevo ipotizzato ad inizio stagione, la squadra ha lottato per la promozione fino alla fine. Purtroppo c’è l’amarezza del risultato di domenica. Con Cima in porta sono convinto che saremmo arrivati ai tempi supplementari. E così come stava andando negli ultimi minuti di gara, dove abbiamo creato tre, quattro occasioni da gol, forse ce l’avremmo fatta».
L’arbitro, alla fine, è stato protagonista di alcune decisioni dubbie.
«Una volta ha fermato Basile, che secondo lui aveva portato avanti la palla con un braccio, mentre le riprese televisive mostrano chiaramente che aveva toccato la palla di petto. Si sarebbe trovato da solo davanti al portiere. Una decisione che ci ha negato forse il pareggio e i tempi supplementari».
A questo punto quali saranno le prossime mosse della società?
«Faremo ricorso d’urgenza. Nella ripresa ci sono stati 15 minuti di interruzione, dieci per l’infortunio di Cima, altri tre per le sei sostituzioni, due per i crampi di un giocatore avversario. L’arbitro ne ha concessi sette e trentatrè secondi. Ha praticamente terminato la gara con tre minuti in meno del tempo regolamentare».
Ritiene che altri cinque minuti di gioco avrebbero potuto cambiare le sorti dell’incontro?
«Eravamo nel nostro momento migliore, loro erano cotti, cinque minuti potevano essere importanti. Non so come sarebbe andata a finire».
La squadra forse ha pagato una prima parte dell’incontro nella quale è parsa un po’ rinunciataria. Un atteggiamento più spregiudicato avrebbe potuto mettere in difficoltà la Sambinifacese.
«Il primo tiro in porta lo abbiamo fatto noi. Il terreno era un disastro, e loro erano più tranquilli. Non hanno fatto nulla più di noi».
A questo punto è già tempo di pianificare il futuro. A partire dall’allenatore. Resterà Gazzetta?
«Gazzetta se lui vuole rimanere, che rimanga. Ripeto quello che ho detto ancora due settimane fa: nessuno può pensare ad un aumento dei compensi. Se Gazzetta resta alle condizioni di questi due anni non ho nessun problema a riconfermarlo».
Il mister, in questo biennio, ha svolto un lavoro importante, contribuendo a rilanciare la squadra ai vertici della categoria. Non crede che potrebbe ancora essere utile alla causa biancorossa?
«Ha lavorato molto bene, nessuno lo ha mai ostacolato, anzi. Anche la società ha i suoi meriti, lo abbiamo sempre appoggiato al meglio».
Il futuro dei giocatori?
«Farò di tutto per mantenere l’organico di quest’anno con pochi innesti nuovi».
Il presidente, come da tradizione, conferma di voler lottare per il suo Bolzano fino alla fine, anche oltre il fischio finale dell’arbitro. Il ricorso annunciato difficilmente sarà accolto, resta l’amarezza per un’esclusione dai play off concretizzata in maniera inaspettata.
FRATTURA SCOMPOSTA DI TIBIA E PERONE
Per Cima previsti quattro mesi di stop
«Un infortunio a fine stagione, la fortuna abita da un’altra parte»
Al di là del risultato del campo, la peggior notizia dell’incontro di domenica è il grave infortunio occorso al portierone biancorosso Cima. Al 14’ della ripresa, in seguito ad uno scontro di gioco con l’attaccante avversario Armà, il numero uno del Bolzano ha riportata la frattura scomposta di tibia e perone. Per il 33enne portiere bellunese un infortunio che arriva in un momento delicato della carriera. Erano già in fase avanzata contatti con alcune formazioni di serie C, ora tutto verrà messo in discussione. I tempi di recupero si annunciano lunghi. Frattura scomposta di tibia e perone, questa la prima diagnosi. Ora si attende che la gamba si sgonfi per operare. È lo stesso Cima a spiegarci come si è procurato l’infortunio.
«Sono uscito in scivolata su Armà e lui non si è fermato. Mi sono reso conto subito della gravità dell’infortunio». Questo incedente arriva in un momento particolare, e potrebbe condizionare anche il futuro della sua carriera.«La fortuna evidentemente abita da un’altra parte. Difficilmente una squadra prenderebbe un giocatore rotto. Comunque ora penso solo a guarire bene. Ho superato altri momenti difficili, poi per il futuro vedremo». Lo stesso presidente Franco Murano, prima ancora di commentare il risultato del campo, ha parole di conforto per il suo numero uno.
«L’ho sentito in ospedale mentre aspettava notizie sull’operazione. Mi sono preoccupato subito per le sue condizioni. L’arbitro in campo non aveva capito l’entità dell’infortunio, abbiamo dovuto insistere per prestargli le prime cure mediche. L’ho sentito molto amareggiato, preoccupato per i tempi di recupero».
Confermerà il giocatore per la prossima stagione?
«Io con Cima ho un ottimo rapporto. Se lui non ha problemi familiari, come volersi avvicinare a casa, lo riconfermeremo. È stato bene qui due anni e credo rimarrebbe volentieri, conosco la sua serietà quindi non ci sono problemi in questo momento. Il primo mio pensiero è che lui recuperi bene e in fretta, che vada tutto bene». L’infortunio con la Sambonifacese terrà Cima lontano dei campi almeno per i prossimi quattro mesi. Si parla di un suo ritorno agli allenamenti per metà settembre. L’augurio è che recuperi al centro percento la condizione, il Bolzano ha bisogno di lui. (lo.pe.)
(Foto Alto Adige)
Lunedì 12 Giugno 2006
Ghione torna alla Juventus
Il Bolzano è di Gazzetta. Il mister biancorosso riconfermato per la terza stagione.
Da giovedì si penserà ai rinforzi.
di Andrea Anselmi
La coppia non scoppia. Né lascia, né raddoppia. Perché, semmai, triplica. Mister Ennio Gazzetta siederà sulla panchina del Bolzano per la terza stagione consecutiva. Giovedì, nella sede biancorossa, l’incontro per sancire l’accordo e pianificare la campagna acquisti. È finita come tutti i tifosi biancorossi speravano. La premiata ditta Murano & Gazzetta non chiude ma va avanti.
E la strada da percorrere è quella della C2, traguardo che presidente ed allenatore si sono prefissati per la stagione ventura rinnovando il loro sodalizio e la loro sinergia, che nei primi due anni di collaborazione ha già portato ottimi risultati.
Una tranquilla salvezza nella prima stagione, dopo le ansie per un ripescaggio che due anni fa aveva evitato il ritorno in Eccellenza del team biancorosso, mentre nella sua seconda stagione a Bolzano mister Gazzetta - anche grazie ad una campagna acquisti davvero fertile ed incisiva da parte del presidente Murano, che ha saputo affiancare giocatori di valore alla collaudata “colonia veneta” di Gazzetta - ha saputo portare la squadra sino ai playoff, ottenendo un quarto posto che a Bolzano ha fatto venire le vertigini a qualche tifoso biancorosso, non più abituato alle alte quote della classifica (Gazzetta ha eguagliato il piazzamento in Interregionale di Terzulli nella stagione 1995/96).
La coda della seconda stagione, è vero, è stata un po’ amara per colpa della precoce eliminazione dai playoff in quel maledetto pomeriggio di San Bonifacio, nel quale Cima ci ha rimesso tibia, perone e almeno quattro/cinque mesi di inattività.
Ma è proprio da lì, e cioè dall’eliminazione al primo turno dei playoff, che Murano e Gazzetta vogliono ripartire per dare corpo nella prossima stagione alle loro comuni ambizioni, rispettando i programmi che - al momento dell’arrivo di Gazzetta a Bolzano due estati fa - divennero uno slogan: «La C2 in tre anni».
Ecco spiegato perché presidente ed allenatore hanno deciso di andare avanti assieme. Mister Gazzetta ha ricevuto le assicurazioni (e le rassicurazioni) che cercava, ovvero la ferma volontà di Murano di ritentare con ancora maggiore forza e convinzione l’assalto alla C2.
E Murano, dal canto suo, ha trovato da parte di Gazzetta la sensibilità di riconoscere che il Bolzano, in fondo, è sempre stato la sua prima scelta, malgrado le voci che lo volevano corteggiato da mille squadre, fra cui Trentino, Itala San Marco, Rovigo e Sacilese.
Ma Murano ha sempre messo in cima alla lista Gazzetta e quest’ultimo ha saggiamente riconosciuto che condizioni migliori di Bolzano non ne avrebbe trovate da nessun’altra parte, nemmeno nel Veneziano o nella Marca Trevigiana dove ha allenato per anni e dove è conosciuto ed apprezzato, anche se i maligni sostengono che da quelle parti sia ormai “fuori moda”.
Ed allora giovedì, in sede, inzia il lavoro per pianificare la campagna acquisti estiva.
Resta Cima, malgrado il grave infortunio e la probabile indisponibilità sino a ottobre/novembre (bel gesto, questo, del presidente Murano). In attesa del rientro di Cima potrebbe essere promosso titolare l’under Psenner (è stato confermato), ma l’alternativa è l’ingaggio di Iardino o di “Hasso” Harrasser.
In difesa Salviato non si tocca, ma anche Franzoso alla fine dovrebbe continuare a far sventolaere la sua “bandiera” (sarebbe il 22esimo anno di militanza consecutiva nel Bolzano), malgrado le proposte di Este, Mezzocorona ed Alense («Solo io ho la correttezza di chiamare la società di appartenenza prima di contattare il giocatore», tuona il presidente Murano).
In difesa dovrebbe rientrare (dopo la mini-fuga in Ghana) anche Armah, mentre la Juventus per il momento si è ripresa Ghione per fine prestito.
Da valutare le posizioni di Valenti (Alense e Merano lo corteggiano), mentre Ghidoni dovrebbe abbandonare la compagnia.
A centrocampo sicura la permanenza di Celia, probabile quella degli under (classe 1987) Soldani e Minici, nonché quella di Sacco, mentre Basile vorrebbe avvicinarsi alla sua Calabria ed Olivari è tentato dall’Albiano.
Da valutare le posizioni di Bertotto, che nella prossima stagione non sarà più un under, e di Ottofaro.
In attacco, dopo l’addio di Lucchini, si punta naturalmente a confermare Cosa e a dare a Masè, che ha saltato quasi tutta la scorsa stagione per un grave infortunio, una nuova chance. Anche Perri (1987) potrebbe rimanere nella batteria degli under, mentre Beha è destinato a fare le valigie.
Ed i nuovi arrivi? Le liste di Murano e Gazzetta si confronteranno giovedì. I primi nomi sul taccuino: in difesa, Girardi (trentino del Portogruaro) e Nichele (Bassano).
A centrocampo: Gardin (Portogruaro) e Migliorini (Trentino).
In attacco: Senè Pape (Trentino), Spagnolli (Alto Adige), Rizzi (Bassano) e Guerra (Bassano).
Ma sono solo le prime idee. Come quella di andare in ritiro a luglio a Coverciano.