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Il Parlamento Europeo unito contro il razzismo e le discriminazioni nel calcio Il 14 marzo a Strasburgo è stata adottata la risoluzione formale contro il razzismo nel calcio.
All’incontro hanno partecipato il Presidente del Parlamento Europeo Josep Borrell, Parlamentari europei di differenti correnti politiche, rappresentanti del calcio europeo e della rete FARE. Il documento presentato a Bruxelles il 20 novembre ha ricevuto molte più adesioni di altre dichiarazioni scritte del Parlamento, con oltre 420 parlamentari che hanno aderito alla proposta.
La risoluzione chiede a tutti gli attori coinvolti nel mondo del calcio di fare di più nella lotta contro il razzismo e domanda sanzioni più pesanti per abusi razziali fuori e dentro i campi. Alla UEFA viene chiesto di introdurre sanzioni sportive più dure, come escludere le società recidive in fatto di episodi razzisti dalle competizioni europee.
Il Presidente Borrell ha dichiarato la dichiarazione scritta come risoluzione formale del Parlamento Europeo e ha incoraggiato I governi nazionali e le autorità del calcio europeo a lottare con più veemenza contro il razzismo.
“I diritti fondamentali di ogni essere umano non possono essere messi da parte durante gli eventi sportivi. Richiedo delle politiche in merito da parte di tutti i governi, la Uefa e le società sportive” ha dichiarato Borrell. Inoltre, ha sottolineato che quanto accade nel calcio può avere un effetto più ampio nella società a livello globale.
“Il calcio è uno specchio della società, di tutte le cose positive, ma anche di quelle negative. Il razzismo e la xenofobia sono riflesse ed amplificate nel calcio, che una ribalta seguita da milioni di persone e perciò gli episodi negativi vengono visti in tutto il mondo.”
Il Direttore delle Comunicazioni e degli Affari Pubblici della UEFA, William Galliard, ha sottolineato l’impegno del governo del calcio europeo e ha evidenziato l’importanza del supporto politico nella lotta contro il razzismo.
“la UEFA può essere un pioniere nella lotta contro il razzismo, ma abbiamo bisogno dell’aiuto del Parlamento Europeo, tanto da iniziare una lotta contro tutte le forme di discriminazione, sia razziali, che religiose e sessuali, anche oltre i confini dell’Unione europea.”
Le ONG e i gruppi ultras della rete FARE hanno fatto un lavoro di lobby su tutti i parlamentari europei negli ultimi 3 mesi per evidenziare l’urgenza del problema. L’ideatrice della risoluzione l’europarlamentare olandese Emine Bozkurt lavorerà con la Commissione Europea per raggiungere lo scopo della risoluzione:
“Il Parlamento unito ha brillantemente segnato un gol contro il razzismo, ma il gioco continua. Ho chiesto al Commissario europeo per l’Occupazione Spidla di fare pressione sulle società sportive affinché creino un ambiente di lavoro scevro da qualsiasi forma di razzismo, come sottolineato nell’articolo 13 del Trattato di Amsterdam”
L’ex calciatore di Chelsea, Celtic e Bari, Paul Elliot, ha rappresentato la rete FARE e ha accolto con gioia la risoluzione.
“Oggi il razzismo è il pericolo più serio per il calcio, per cui la leadership nella lotta contro il razzismo è cruciale. Non possiamo più assolutamente tollerare queste forme di discriminazione.
Nessuno è al di sopra della legge e tutti hanno lo stesso diritto di essere parte del bellissimo gioco del calcio senza importanza di razza, colore, culture o religione. Le stesse opportunità nel campo di gioco o sugli spalti non sono un privilegio, ma un diritto fondamentale”
I parlamentari Europei che hanno dato vita alla dichiarazione sono: Emine Bozkurt (Partito dei Socialisti Europei/Olanda), Chris Heaton-Harris MEP (Partito Popolare Euorpeo / UK), Cem Özdemir (Verdi/ Germania), Alexander Nuno Alvaro (Liberali e Democratici/ Germania) e Claude Moraes (Socialisti Europei/ UK).
A seguire il testo della Dichiarazione Ufficiale del Parlamento Europeo:
"DICHIARAZIONE SCRITTA SULLA LOTTA AL RAZZISMO NEL CALCIO"
presentata a norma dell'articolo 116 del regolamento da Emine Bozkurt,
Claude Moraes, Christopher Heaton-Harris, Cem Özdemir e Alexander Alvaro
Il Parlamento europeo, visto l'articolo 116 del suo regolamento,
A. visti i gravi incidenti razzisti registrati in Europa durante le partite di calcio,
B. considerando che uno degli obiettivi perseguiti dall'Unione europea a titolo dell'articolo 13 che istituisce la Comunità europea è la tutela contro le discriminazioni basate sull'origine etnica e la nazionalità,
C. considerando che i calciatori, come ogni altro lavoratore, hanno diritto ad un ambiente di lavoro non razzista, come stabilito dalla giurisprudenza della Corte di giustizia delle Comunità europee,
D. considerando che la popolarità del calcio offre una nuova occasione per affrontare il razzismo,
1. condanna vivamente ogni forma di razzismo durante le partite di calcio sia all'interno che all'esterno del campo;
2. elogia l'eccellente attività che varie organizzazioni, fra cui l'UEFA e la FARE, hanno svolto nell'affrontare questi problemi;
3. sollecita tutti i protagonisti della scena calcistica a far sentire regolarmente la loro voce contro il razzismo;
4. sollecita le associazioni calcistiche nazionali, le federazioni, le società, i sindacati dei calciatori e le tifoserie ad applicare la migliore pratica UEFA, come il piano d'azione in dieci punti dell'UEFA;
5. esorta l'UEFA e tutti gli altri organizzatori di competizioni in Europa a garantire che gli arbitri abbiano la facoltà, sulla base di direttive chiare e rigorose, di fermare o abbandonare le partite in caso di gravi abusi razzisti;
6. invita l'UEFA e tutti gli altri organizzatori di competizioni in Europa ad esaminare la possibilità di imporre sanzioni sportive alle associazioni calcistiche nazionali e alle società i cui sostenitori o calciatori commettano gravi reati di stampo razzista, compresa la facoltà di allontanare i recidivi dai propri tornei;
7. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente dichiarazione, con l'indicazione dei nomi dei firmatari, alle altre istituzioni europee nonché ai governi degli Stati membri.