Giovedì 28 Settembre 2006, di Loris Mazzocchi
Tripletta di De Ceglie, reti di Bianco e Maniero, di Ribas il gol della bandiera
Che gusto battere l’Inter 5-1
La Juventus strapazza i nerazzurri e conquista la Supercoppa Primavera
Il bomber: «Sono felicissimo, abbiamo vinto con grande merito. Allenarmi con la prima squadra mi aiuta a migliorare».
Il tecnico Chiarenza: «E’un’enorme soddisfazione»
VINOVO. Pronti via, tre squilli per l’Inter, poi altri due nella ripresa tanto per esagerare, dall’altra parte del « telefonino » sempre la Juventus anche se Primavera. Difficile « intercettare » i bianconeri caricati a palla per la sfida, ma anche per la bufera che da mesi aleggia intorno alle due società e sembra non esaurirsi. Lo scudetto sul petto, la Supercoppa alzata in alto a coronamento di una stagione a dir poco indimenticabile. Iniziata con il secondo posto al Viareggio, passata attraverso la semifinale di Coppa Italia, poi il crescendo del tricolore vinto a Rimini contro la Fiorentina e dulcis in fundo il travolgente 5- 1 all’Inter del nuovo allenatore Esposito. Chiarenza entra nella storia del calcio giovanile italiano come il tecnico più vincente ( Berretti 2002, poi in Primavera due Viareggio ( 2004 e 2005), Coppa Italia ( 2004), Scudetto e Supercoppa ( 2006). I suoi trionfi comunque sono la risultante di un lavoro partito da lontano, una semina fatta almeno sette anni fa e seguita passo per passo da tutto il settore giovanile bianconero. Quindici dei diciotto ragazzi in lista provengono dalla scuola calcio, anche questo è un grande merito. A livello giovanile l’autarchia è un esercizio che non tutti frequentano ed è un vero peccato perché al momento opportuno la soddisfazione è molto più grande. Lo si è visto ad ogni gol fatto all’Inter con l’adrenalina ai massimi livelli in campo e in panchina.
La Juventus ha scelto la strada più breve per mettere le mani sul match: tre gol in nove minuti, il primo addirittura dopo soli 57 secondi. All’Inter non è quasi stato dato il tempo di sistemarsi in campo. L’esordiente difensore Campagna va in duro anticipo sull’out di centrocampo e manda in lungo linea Maniero, pronto il cross basso su cui De Ceglie mette il piattone per il vantaggio. Facile, troppo facile al punto che al primo angolo battuto da Giovinco ( 4’) è ancora l’esterno sinistro a staccare imperioso di testa e a battere Tornaghi. Nerazzurri già sull’orlo del ko. Frastornati al punto da concedere spazi e tiri in sequenza a Giovinco ( 7’) e Venitucci ( 8’). Tornaghi fa miracoli, ma sul secondo angolo è Bianco ad andare in gol ( 9’) con un tiro potente da dentro l’area. Tre reti di vantaggio in nove minuti, un film da registrare tanto bello per la Juventus, quanto scioccante per l’Inter, sin troppo fornita di stranieri: sei fra campo e panchina, quasi in linea con il trend della prima squadra. Ma a volte la troppa esterofilia non paga, anzi. Certo è un Inter nuova, perfino nel tecnico, più giovane in molti elementi, quindi meno esperta, ma la botta è tremenda. Eppure in due occasioni i nerazzurri hanno tentato di riaprire il match. La prima con il destro di Ribas ( 26’) servito da De Filippis, che ha rilanciato il possesso di palla e obbligato i bianconeri a rifiatare loro malgrado. Inter anche sfortunata.
Prima del match ha perso Andreolli ( rientrato in taxi a Milano per il forfait di Samuel) e poi ha dovuto rinunciare al suo sostituto Mei, uscito ( 37’) per infortunio. Un filotto nero, dentro il quale occorre mettere pure la traversa ( 1’ st) colpita da Litteri entrato al posto dell’ungherese Filkor. Esposito ha cambiato assetto nella ripresa: due punte centrali ( Ribas e Litteri), due esterni alti, ma pronti a rientrare ( De Filippis e Begora) per equilibrare la coppia di centrocampo Belaid e Maroufi, troppo spesso sovrastata da Marchisio e Venitucci. Non gli è andata bene con la traversa di Litteri e con l’occasione mancata dallo stesso bomber ( 14’ st). Semplici lampi in un contesto di spettacolo bianconero il cui principale attore è tornato ad essere De Ceglie con un colpo di testa a pescare l’incrocio lontano su cross di Rizza ( 17’ st). Tripletta storica per il cursore inesauribile che piace a Deschamps. C’è spazio per i guizzi strappa applausi di Giovinco e per il quinto gol di Maniero ( 26’ st) che così rimanda di qualche minuto la sostituzione già pronta. Goleada un po’ a sorpresa, visto che ad Agosto al torneo di Pescara era stata l’Inter a passare ai rigori. Altro clima, altre motivazioni, soprattutto altra Juventus.
Flash del dopo partita. Chiarenza: « Questo trofeo ci era sfuggito due anni fa a Lecce, questa volta a gioire finalmente siamo noi. Era l’unico che mancava nella nostra bacheca. Poi vincere contro l’Inter in una sfida così prestigiosa fa ancor più piacere » . De Ceglie è in paradiso: « Felice per la mia tripletta, il nostro successo è meritato, compreso il largo punteggio.
I nostri tifosi saranno contenti. Stare con la prima squadra mi ha aiutato molto a crescere » . Si vede.
I DIRIGENTI A VINOVO
«Futuro da campioni»
L’ad Blanc applaude i giovani: «Le nostre risorse» di Marina Salvetti
VINOVO. E’ festa sugli spalti come in campo. La coppa splende tra le mani dei giovani bianconeri, orgogliosi del trionfo in Supercoppa che va a bissare quello ottenuto in campionato. E millecinquecento persone allo stadio Chisola di Vinovo applaudono la prova dei ragazzi di Vincenzo
Chiarenza e, soprattutto, la goleada ai danni dell’Inter. Sì, i nerazzurri tanto odiati vengono umiliati, quasi ridicolizzati dalla prestazione bianconera. Dalle tribune salgono i cori ironici « Ma non vincete mai, non vincete mai... » . Più misurato il sorriso, comunque sornione, dell’amministratore delegato Jean Claude Blanc: « Si vede che l’Inter ci stimola... Contro di loro finisce sempre con un successo. Speriamo il prossimo anno di poter disputare questa gara in serie A » . Almeno tra le squadre Primavera lo scudetto brilla sulle maglie della Juventus. L’ad non raccoglie la provocazione e risponde in maniera diplomatica: « Rispettiamo la decisione della Federcalcio » .
Il manager francese non è l’unico spettatore d’eccezione all’ennesima sfida tra Juventus e Inter. All’appuntamento non hanno voluto mancare il tecnico Didier Deschamps, il direttore sportivo Alessio Secco, il preparatore dei portieri Michelangelo
Rampulla, il responsabile dello staff medico Riccardo Agricola. Scontata la presenza del responsabile del settore giovanile Ciro Ferrara, che al primo anno da dirigente ha già saputo cogliere i frutti. Passerella per Alessandro Del Piero, che ha battuto il calcio d’inizio e poi è andato sotto la tribuna per raccogliere il saluto d’affetto della folla. A bordo campo hanno seguito il primo tempo anche due bianconeri che provengono dalla Primavera e adesso hanno conquistato la prima squadra, Matteo Paro, giovane promessa che ha già saputo ottenere la fiducia di Deschamps, e il difensore Orlando Urbano.
« I giovani di oggi saranno i campioni del futuro » l’augurio di Blanc. L’amministratore delegato bianconero sottolinea l’importanza del settore giovanile: « Sono molto soddisfatto del lavoro fatto dalla Primavera e dalle altre formazioni perché rappresentano una risorsa preziosa per la società. La squadra del domani è composta dal giusto mix tra i fuoriclasse di oggi e i ragazzi che si stanno mettendo in luce. Loro sono una parte determinante del progetto che il club sta cercando di portare avanti » . Un piano che prevede la promozione diretta in serie A. « Noi ci speriamo. Abbiamo la grande chance di tornare subito nel massimo campionato. L’importante è giocare con professionalità e umiltà questa stagione e guardare con grande rispetto alla serie B » . Sprizza felicità anche Ferrara: « I ragazzi hanno interpretato la gara alla grande. Sono molto contento di questo successo perché è strameritato. Siamo solo all’inizio, ma certo, cominciare così è confortante » . Ciro mette in bacheca la prima vittoria da dirigente: « C’è grande soddisfazione per aver vinto in questo modo contro una squadra forte. Onore ai nerazzurri e un ringraziamento ai nostri tifosi che sono venuti in massa a sostenerci. Mi ha fatto piacere vedere la dirigenza della società, Deschamps e alcuni ragazzi della prima squadra. Questa è una grande famiglia, non è una frase fatta e ne è la prova il fatto che ci siano venuti a trovarci tanti amici » .
Tribuna esaurita, c’è pure Deschamps
JUVENTUS-INTER 5-1
JUVENTUS (4-4-1-1): Trini 6.5; Campagna 6.5, Pisani 7, Di Berardino 7, Rizza 6.5 (39’ st Lagnese ng); Bianco 7, Venitucci 7, Marchisio 7, De Ceglie 8 (21’ st Rodriguez 6.5); Giovinco 7; Maniero 7 (30’ st Maritato 6). A disp.: Pozzato, Bettega, Ghione, Vecchione. All.: Chiarenza 7.5.
INTER (4-3-3): Tornaghi 6.5; Marino 6, Mei ng (37’ Bonucci 6), Esposito 6.5, Diarra 6 (21’ st Modolo 6); Belaid 5.5, Maroufi 5.5, Filkor 5 (1’ st Litteri 6); De Filippis 6, Ribas 6.5, Begora 5.5. A disp.: Bonfiglio, Bolzoni, Puccio, Slavkoski. All.: Esposito 6.
ARBITRO: Cafari Panico di Cassino 6.
MARCATORI: pt 1’ e 4’ De Ceglie; 9’ Bianco; 26’ Ribas; st 17’ De Ceglie; 26’ Maniero.
NOTE: giornata soleggiata e calda, terreno in buone condizioni. Spettatori 1500 circa (l’ingresso era gratuito). Ammoniti: Marino, Belaid, Bonucci e Esposito tutti per gioco falloso. Angoli: 4-3 per la Juventus. Recupero: pt 2’; st 3’. Presenti l’amministratore delegato Blanc, Deschamps, Secco, Bettega, Ferrara, Agricola e Rampulla per la Juventus, Baresi e Ausilio per l’Inter.