Io, italo - brasiliano, cittadino di due paesi in guerra...
    ma in quanti lo sanno...?  
    di Matteo Ghione

Terrorismo e bande criminali organizzate. Interessi forti, profitti e privilegi, traffici di droga, petrolio, controllo di aree strategiche medio orientali... "Missioni di pace" che fanno la guerra, "guerre al terrorismo", "guerre alla criminalità"...guerre!

Rio de Janeiro come Kabul, il parallelo non vi sembri azzardato, perchè su entrambi gli sfondi restano morti, miserie, disuguaglianze e diritti negati, elementi questi che rendono le madri prolifiche di terroristi e criminali.
Ma quanto sappiamo di ciò che accade davvero? Abbiamo informazioni corrette? Cosa ci raccontano i grandi media?

Da anni il sito Peace Reporter svolge un prezioso lavoro di informazione indipendente.
"E' un quotidiano on line che tratta temi internazionali, è una agenzia di stampa e di servizi editoriali, nato da una idea dell’agenzia giornalistica Misna  (Missionary Service  News Agency) e della organizzazione umanitaria Emergency.

Grazie ai tantissimi collaboratori e corrispondenti distribuiti nel nord e nel sud del mondo PeaceReporter racconta storie e luoghi che sono spesso ignorati dal giornalismo tradizionale. Giornalisti, operatori di organizzazioni non governative, religiosi di ogni credo, cooperatori, personale diplomatico ed esponenti della società civile internazionale sono gli autori di Peace Reporter che hanno scelto di lavorare e sostenere questo progetto in modo gratuito e volontario."

		Altro sito cui drammaticamente occorre fare riferimento per capire le dimensioni della "guerra" in corso a Rio de Janeiro è il brasiliano Riobodycount. Un "conteggiatore di cadaveri" inaugurato il primo febbraio per dire basta all’indifferenza, all’assuefazione alla morte che caratterizza i brasiliani di Rio, ormai fin troppo avvezzi alla violenza. Ispirandosi al sito statunitense che tiene il conteggio delle vittime della guerra in Iraq, due brasiliani, Vinicius Costa, 25 anni, e Andre Dahmer, 32, hanno deciso di scuotere l’opinione pubblica con un altrettanto sconvolgente conteggio: i morti della guerra urbana che quotidianamente scuote Rio de Janeiro.
contatore aggiornato in tempo reale dal sito Riobodycount a partire dallo 01.02.07

“La violenza qui è diventata una cosa banale – ha spiegato il 25enne Costa - Nessuno si rende conto delle dimensioni della tragedia che viviamo ogni giorno”. La città è ostaggio di bande criminali di narcotrafficanti, che scorazzano in una realtà emersa da decenni di disuguaglianza, povertà e corruzione.

Vinicius e Andrè, nel loro sito, scrivono tra l' altro: " Non crediamo in soluzioni semplicistiche ed inefficienti di uno Stato truculento e assassino. Non crediamo in una pace vigilata da telecamere, armi, milizie e carri armati. Vogliamo la pace dell' inclusione sociale, delle grandi riforme, vogliamo investimenti di grande portata per portare servizio pubblico di qualità alle grandi sacche di miseria di Rio de Janeiro. Vogliamo diritto al lavoro, alla salute e allo studio previsti dalla Costituzione Federale." 
Guarda un video YouTube tratto da un telegiornale brasiliano sulla nascita del sito Riobodycount

Ho voluto raccogliere in questa pagina del mio sito (che cercherò di mantenere aggiornata) link agli articoli di Peace Reporter che trattano proprio delle guerre in cui sono drammaticamente coinvolti i miei due paesi. Partendo da questi link e navigando il sito potrete trovarne moltissimi altri collegati.

Lo faccio da convinto sostenitore tanto delle ragioni della pace quanto delle Costituzioni che regolano entrambi gli stati, non dimenticando che l'articolo 11 della Costituzione italiana afferma che "l'Italia ripudia la guerra..." e che nella Costituzione Federale Brasiliana sono garantiti i diritti al lavoro, alla salute e allo studio...